Enrico Cavallero: ”Asti-Cuneo, l’eterna incompiuta”

Riceviamo e pubblichiamo.

Correva la fine degli anni Sessanta dello scorso secolo, quando si cominciò a parlare di uno specifico collegamento viario fra Asti e Cuneo la A33. Finanziata nel 1998, dei 90 chilometri di lunghezza previsti , 35 sono ancora da completare ed i costi progettuali sono lievitati (allo Stato, più di un miliardo di euro) . L’eterna incompiuta oggi viene definita non a sproposito la nuova Salerno Reggio Calabria tanti sono gli scandali e i paradossi che hanno caratterizzato e stanno accompagnando questa grande opera. Il percorso ipotizzato a suo tempo a dir poco demenziale come la sua dottrina progettuale.

Qualsiasi urbanista, gettando un occhio alla pianura avrebbe scelto la via più logica e breve per collegare Cuneo ad Alba, che in linea d’aria distano 53 km, e da lì puntare su Asti invece ne è nata un’illogica Z ancora oggi da finire. Del progetto iniziale dopo anni di lungaggini burocratiche, progetti improponibili e costi di perizie ed espropri lievitati a livello esponenziale, i lavori sono fermi e fino ad oggi è stata realizzata la parte meno utile.

Il casello realizzato a Castagnito ha dei costi di pedaggio esagerati e per questo tanti automobilisti escono ai caselli di Isola Motta e Govone per percorrere la ss 231 o vecchia Asti Alba che scorre parallela. A farne le spese i piccoli centri a loro volta espropriati dell‘unico collegamento ferroviario fra Asti e Alba definito con troppa fretta “Ramo secco” senza tenere conto delle esigenze di mobilità di lavoratori e studenti rinnovando vivaci polemiche dei cittadini residenti.

Mentre il tempo passa e i politici attuali, molti di loro già presenti in quegli anni , ribadiscono che “il percorso dell’Asti Cuneo è sbagliato”, ma che ora va terminata in fretta. Nessuno di loro parla delle colpe e delle responsabilità di una intera classe politica che ci ha governato negli ultimi trentanni che ha sperperato risorse nel gioco degli appalti e subappalti, improvvisando continue varianti, con un conseguente slittamento dei tempi massacrando oltre modo il nostro territorio. Classici esempi di come il rincorrere un concetto di sviluppo disgiunto dalla sostenibilità ambientale ha esaurito il suo tempo.

Enrico Alessandro Cavallero – Costigliole