Caso Elena Ceste: encomio solenne per i carabinieri astigiani

Un encomio solenne è stato consegnato al Colonnello Fabio Federici, dal Generale di Corpo d’Armata Riccardo Amato, Comandante Interregionale Carabinieri “Pastrengo” di Milano, con competenze su tutto il nord-ovest.

Insieme a lui, attualmente Comandante Provinciale di Mantova, ma all’epoca dei fatti comandante di Asti, hanno ricevuto l’importante riconoscimento, nella prestigiosa e storica Sala Radetzky del Circolo di Presidio di via Brera a Milano: il Maggiore Marco Pettinato, Comandante del Nucleo Investigativo Carabinieri di Asti, il Luogotenente Salvatore Puglisi, al Mar. Ca. Gianpiero Di Fazio, all’App. Sc. Andrea Demartini, all’App. Daniele Piglione, tutti Addetti al Nucleo Investigativo Carabinieri di Asti e al Mar. Ca. Michele Sarcinelli Comandante della Stazione Carabinieri di Costigliole d’Asti.

Il riconoscimento è stato tributato per il positivo esito dell’indagine sul “caso di Elena Ceste”, la casalinga di Costigliole d’Asti, madre di 4 figli, ritrovata cadavere dieci mesi dopo la sua scomparsa. Il marito, Michele Buoninconti, principale sospettato tratto in arresto il 29 gennaio 2015, proprio lo scorso 15 febbraio è stato condannato a trent’anni dai Giudici di secondo grado della Corte d’Appello di Torino per omicidio premeditato ed occultamento di cadavere.
In un comunicato ufficiale si legge: “I componenti della squadra istituita ad hoc in seno al Comando Provinciale di Asti, denominata in codice Criminal Mike Unit, hanno dato vita ad un’indagine monumentale, realizzandola con un metodo multidisciplinare e scientifico, che è stata compendiata in diverse centinaia di pagine fino alla stesura di una prova logica, sintesi di un quadro probatorio indiziario molto forte, supportato da numerosissime ore di intercettazione ambientali e telefoniche, testimonianze, accurati sopralluoghi, analisi tecnico-scientifiche, biologiche, geobiologiche, indagini di tipo psichiatrico e psicologico, come ad esempio l’autopsia psicologica”.
Per il contributo offerto nell’indagine, i premiati sono stati inoltre destinatari di una lettera di elogio da parte della Magistrata titolare delle indagini, la Sostituta Procuratrice astigiana Laura Deodato, che ha sostenuto tra l’altro l’accusa anche presso la Corte d’Appello di Torino.