8 marzo 2017, le iniziative delle Donne Cgil Asti

Si avvicina l'8 marzo e le Donne Cgil Asti lo celebreranno con diverse attività.

Alle 11, ci sarà il consueto appuntamento al Cimitero di Asti, presso il monumento dedicato alle ragazze astigiane morte nel rogo dell’azienda Stilar, conosciute come “El Brusaji” (le bruciate). Una breve cerimonia, per rinnovare il ricordo della città verso le giovanissime vittime di un terribile incidente sul lavoro, per chiedere con forza che simili tragedie non si ripetano mai più.

Dalle 9 alle 13, la Lega Spi Asti Ovest (Corso Alfieri 409, presso Piazza Torino) si apre al quartiere e alla città. Tutte le donne che passeranno saranno omaggiate con un vasetto di coloratissimi fiori, e potranno gustare una fetta delle ottime torte artigianali preparate per l’occasione.

Alle 21 presso lo Spazio Kor (ex Teatro Giraudi, chiesa sconsacrata in Piazza San Giuseppe) spettacolo teatrale “Leonesse e farfalle” con il gruppo musicale Palmarosa: aforismi, musiche e letture poeticamente scorrette. Con passione e ironia in giuste dosi. Qualche sedia sarà lasciata appositamente vuota, vi spiegheremo perché.

Nella giornata dell’8 marzo, presso l’azienda Nuova Tecnodelta, la Rsu Cgil ha indetto assemblea su 3 turni di lavoro. Saranno affrontati gravi problemi di stress lavoro correlato, particolarmente acuti nei reparti a forte presenza femminile. Nel corso dell’assemblea sarà altresì affrontato il tema della violenza contro le donne, anche negli ambienti di lavoro.

Sono in preparazione assemblee in altre aziende astigiane, nei giorni immediatamente precedenti e successivi alla giornata dell’8 marzo dedicate, oltre che al tema della violenza, alla questione della disparità salariale, che penalizza le buste paga delle donne e in prospettiva le loro future pensioni. Già oggi le pensioni delle donne sono mediamente inferiori del 40 % rispetto a quelle dei loro colleghi uomini.

Infine, nei luoghi di lavoro sarà distribuito un comunicato che affronta il tema della precarietà (oggetto dei 2 referendum proposti dalla Cgil), e del conseguente ricatto a cui sono sottoposti tutti i lavoratori: per le lavoratrici, ciò si traduce spessissimo in maggior esposizione a molestie e in veri e propri ricatti sessuali.