Venerdì una riflessione sulla strage di Oslo con “Utoya”del Teatro Metastasio allo Spazio Kor

Venerdì 27 gennaio alle 21 il Teatro Metastasio di Prato presenta “Utoya”, da un fatto di cronaca nera avvenuto il 22 novembre del 2011.

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Una data che è ormai persa nel dimenticatoio delle fin troppe stragi che ogni giorno i nostri telegiornali ci mostrano.

Gli attori Arianna Scommegna (Premio UBU 2014) e Mattia Fabris, riportano in vita un massacro, così lontano, ma così europeo. Fanno rivivere con intensità l’orrore di quel giorno, in cui un folle, dichiarato lucido di mente, ha dato sfogo alla sua fede malsana, facendo esplodere un’autobomba a Oslo, presso il palazzo del governo norvegese. Un diversivo.
Il vero obiettivo sono i 69 ragazzi uccisi a sangue freddo, con la chiara volontà di colpire il cuore del partito laburista. Con lucida freddezza, uccide una persona dopo l’altra senza che nessuno glielo impedisca.

Utøya, l’isola sede storica dove si riuniscono i socialisti di tutto il mondo nei loro campeggi estivi. Utøya, isola appena distante 600 metri dalla costa norvegese, tanto che si sentono gli spari e si vedono i ragazzi che tentano la fuga via mare, eppure così lontana: Anders Behring Breivik ha avuto, addirittura, poco più di un’ora di tempo per attuare il suo folle, ma ben studiato, piano.
La polizia finalmente arriva nell’isola e l’attentatore si fa catturare senza opporre resistenza. Un gesto di un uomo che si proclama simpatizzante della polizia e orgoglioso di aver “fermato i danni del partito laburista”.

La regista Serena Sinigaglia è una delle registe più rappresentative della generazione dei quarantenni. In lei si apprezza il rigore di chi studia i testi a fondo per interpretarli, la generosità creativa e l’asprezza. La Sinigaglia porta in scena quel dramma che colpì una silente e tranquilla Norvegia, aiutandoci a riviverlo attraverso il punto di vista dei norvegesi stessi, gente semplice e prevenuta. Un po’ come i giornalisti e la polizia locale che non si rendono conto che il mostro ce l’hanno in casa, gridando al terrorismo islamico, ma è proprio il pregiudizio nordico, nordico in senso europeo, ad aver dato sfogo alla strage. Commenta: “Vogliamo riflettere su quei giorni e fatti di Norvegia e su quello che muovono. Vogliamo anche trovare come queste cose risuonino nelle vite di ognuno di noi, come da gesti piccolissimi si possa finire per diventare conniventi di un sistema “violento” e razzista, perché la paura del diverso si può tradurre in molti modi e forme.”

Nel riadattamento teatrale di Edoardo Erba del libro di Luca Mariani “Il silenzio sugli innocenti” il teatro non è solo il luogo della documentazione e dell’informazione ma la sede di una riflessione. E la riflessione su un avvenimento del genere sconcerta.

Attraverso le storie di tre coppie di personaggi, interpretate da Arianna Scommegna e Mattia Fabris, si spalanca una finestra di analisi che, anche se non permetterà di uscire da questo labirinto, per lo meno tenterà di illuminarne delle parti.

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Teatro Ringhiera ATIR e con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia

Biglietti: intero € 8, ridotto € 5 per under 25, over 60, tessera Open, abbonati Teatro Alfieri. Per info e prenotazioni: cell. 3491781140 – promozione@associazionecraft.org

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