La parola della settimana di Cesare Torta: Senza

Senza glutine, senza olio di palma, senza grassi, senza zucchero, senza lattosio.

La sottrazione sembra l’operazione più utilizzata nell’industria alimentare per fornirci prodotti più sani e più belli. Poi scopriamo che per ogni ingrediente eliminato ce ne sono almeno tre che vengono aggiunti perchè bisogna conservare un certo gusto, un aspetto gradevole e una conservazione sufficiente ad arrivare al momento dell’acquisto. Quindi sottrazione e addizione pur di non mantenere i cibi al loro stato naturale. A volte si ricorre anche alla divisione, nei casi di super raffinazione di farine che così perdono le loro caratteristiche e le loro tipicità regionali, e, per completare il quadro, arriva anche la moltiplicazione se pensiamo ai profitti delle industrie alimentari.

Senza scrupoli, senza vergogna, senza umanità, senza lavoro, senza diritti, senza empatia, senza educazione. Quante sottrazioni incontriamo nell’osservare quello che accade nella realtà di tutti i giorni nella nostra società. La cronaca di tutti i giorni ci riporta notizie di genitori ammazzati a colpa d’ascia dai figli (senza scrupoli e senza vergogna) di donne a cui è stato appiccato il fuoco dal compagno che non poteva sopportare di essere lasciato (e quindi restare senza l’oggetto posseduto).

Quanti sono i valori che abbiamo perso senza sostituirli con altri. Nei cibi le nuove tecnologie mettono a disposizione un sacco di elementi chimici che possono compensare gli impoverimenti degli ingredienti naturali al fine di ottenere nuovi prodotti dall’aspetto gradevole e accattivante. Nei rapporti sociali, a parte la facilità e la velocità nel comunicare, non siamo stati in grado di aggiungere granché al nostro modo di vivere il rapporto con gli altri. Siamo rimasti fermi alla sottrazione. Urge un corso accelerato di aritmetica per ricordarci dell’esistenza delle altre operazioni, a partire dall’addizione.