Tracce di sporco sul cellulare: così si ricostruisce un identikit

La gente lascia tracce di prodotti chimici, molecole e microbi in ogni oggetto che tocca. Lo sporco che si accumula sui cellulari può dare indizi sugli stili di vita delle persone e sullo stato della loro salute.

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Ad affermarlo sono i ricercatori della Facoltà di Medicina nel campus di Boulder, il Skaggs Facoltà di Farmacia e Scienze Farmaceutiche della California a San Diego, Stati Uniti. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica «Proceedings of the National Academy of Sciences», attraverso il campionamento delle molecole sui cellulari si potrebbe delineare lo stile di vita del proprietario di ciascun telefono, tra cui la sua dieta, i prodotti per l’igiene preferiti, lo stato di salute e i luoghi visitati.

“Questo studio potrebbe avere un numero di applicazioni diverse, tra cui i test dei profili di rilevanza penale agli aeroporti, il monitoraggio dell’aderenza ai farmaci, la stratificazione dei partecipanti negli studi clinici e studi di esposizione ambientale “spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”.
L’autore principale della ricerca, condotta su un campione di 39 volontari, è Pieter Dorrestein. I ricercatori hanno prelevato e confrontato campioni da quattro punti sul telefono cellulare e da otto punti sul lato destro di ogni persona, usando una tecnica chiamata spettrometria di massa.

Con queste informazioni, i ricercatori possono”leggere” su ogni telefono lo stile di vita del suo proprietario. Alcuni dei farmaci rilevati sui telefoni includono creme anti-infiammatorie e antifungine per la pelle, trattamenti per la perdita dei capelli, antidepressivi e gocce per gli occhi e tra le molecole del cibo presenti agrumi, caffeina, erbe e spezie. La crema solare e un repellente per zanzare con ingredienti DEET, sono stati rilevati in telefoni anche a distanza di mesi, suggerendo che questi oggetti possono fornire segnali sullo stile di vita anche a lungo termine.
Analizzando inoltre le molecole che hanno lasciato sui telefoni, si può risalire al sesso della persona, capire se ha i capelli tinti, se beve birra, mangia cibo piccante, ha la depressione, usa protezione solare e repellente per insetti e quindi probabilmente passa molto tempo all’esterno. Questo è il tipo di informazioni che possono aiutare un investigatore in assenza di impronte digitali o di DNA o con tracce non registrate nel database.

I ricercatori hanno cominciato a estendere il loro studio ad altri 80 volontari e a campioni di altri oggetti personali, come portafogli e chiavi. Sperano anche di iniziare presto ad ottenere informazioni sui batteri e microbi che coprono la pelle e gli oggetti sulla scia di uno studio del 2010 realizzato da Rob Knight, direttore del centro per l’innovazione del Microbiome dell’UC di San Diego, che aveva fatto emergere come si potrebbe abbinare una tastiera di computer al suo proprietario basando solo su popolazioni microbiche uniche che la persona ha lasciata sul pc.

Oltre alla medicina legale, gli scienziati credono che letture di tracce molecolari potrebbero essere utilizzate anche in studi medici, per esempio per valutare l’effettiva risposta di un paziente all’uso di un farmaco attraverso i metaboliti sulla pelle. Infine, secondo i ricercatori, le letture delle molecole della pelle possono anche fornire informazioni utili sull’esposizione di una persona ai rischi ambientali e chimici inquinanti, come in un ambiente di lavoro ad alto rischio o in una comunità che vive vicino a una potenziale fonte di contaminazione.

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