Il PD di Asti sulle dimissioni di Cotto: “L’ultimo sgambetto alla città di Asti è stato compiuto”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Circolo cittadino PD Asti in merito alle dimissioni dell'Assessore Cotto da direttore artistico di alcune tra le più importanti manifestazioni culturali astigiane.

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“L’ultimo sgambetto alla città di Asti è stato compiuto.

Quello più assurdo e dalle conseguenze più devastanti in termini di immagine della nostra città, perchè inferto al settore dell’arte e della cultura, in assoluto ciò che di più vitale e dinamico Asti era riuscita ad offrire in questi anni ai suoi cittadini e non.

Il “piedino” beffardo è, al solito, quello di alcuni esponenti dell’attuale minoranza in Consiglio Comunale, appartenenti ai gruppi del M5S e di Uniti si Può, che, per sterili ragioni di visibilità politica in vista delle prossime elezioni amministrative, non hanno trovato di meglio da fare che attaccare sul piano professionale ed umano l’Assessore comunale alla Cultura e alle Manifestazioni Massimo Cotto, uno dei massimi interpreti e fautori del nostro “Rinascimento” culturale astigiano.

“Conflitto di interessi” dovuto ad un non ben specificato “ritorno di immagine” in capo alla figura professionale dell’Assessore, grazie alla sua direzione artistica delle rassegne Astimusica, Astiteatro, Akamu e Rosebud, è l’accusa rivolta da costoro a Massimo Cotto, il quale, preso atto, si è sentito giustamente in dovere di dare le dimissioni quale direttore artistico delle prime due manifestazioni, nonchè di chiudere Akamu e di cancellare Rosebud, queste ultime due rassegne create direttamente dal medesimo Assessore.

La fantasia umana non ha limiti, così come il cinismo politico. Il danno causato alla cultura astigiana e all’immagine stessa della città è, come detto sopra, enorme.

Le rassegne artistiche curate da un professionista del calibro di Massimo Cotto hanno infatti dato in tutti questi anni lustro, fama internazionale e grande impulso al turismo astigiano, con notevole risparmio economico sui cachet degli artisti arrivati ad Asti nelle varie edizioni, grazie alla loro amicizia e stima verso Massimo, e sulle direzioni artistiche svolte dall’Assessore, quasi sempre a titolo gratuito.

Questi esponenti politici come lo spiegheranno ora agli Astigiani? Come intendono sopperire alla figura di Massimo Cotto e alla mancanza delle rassegne sopra citate? Ma soprattutto, con quale coraggio andranno tra pochi mesi a chiedere il voto ai cittadini se questo è il loro senso di appartenenza e il loro amore verso la città che intendono rappresentare e magari governare?

Da astigiani amanti dell’arte e della cultura, prima che da militanti politici, esprimiamo piena solidarietà a Massimo Cotto e allo stesso tempo gli chiediamo di ripensarci (Asti non è ciò che quei consiglieri comunali han cercato di rappresentare, per fortuna), così come rivolgiamo invito a scusarsi quanto prima a chi lo ha trattato in quel modo.

Essere rappresentanti istituzionali è un onore, ma anche e soprattutto una responsabilità. Dimostrino questi Signori di averne.

W l’arte, W la cultura, W Asti.

Un sereno Natale a tutti.”

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