ANPI Asti: La Costituzione ha resistito e vinto anche nell’Astigiano

Riceviamo e pubblichamo il comunicato sul referendum sulla Costituzione Italiana dell'ANPI di Asti.

La Costituzione ha resistito e ha vinto.

Qualche commentatore ha parlato di patriottismo costituzionale, che è una bella spiegazione del voto.

L’Anpi ha motivato con chiarezza nel merito il suo NO, in una campagna elettorale durissima. a volte anche brutale, fatta di promesse, di contrapposizioni, di media schierati con il potere. L’Anpi, che è stata identificata più volte come un’associazione di vecchi partigiani, è invece riuscita anche a interpretare le esigenze dei giovani, che nella maggior parte hanno rifiutato la revisione costituzionale Renzi-Boschi che voleva accentrare il potere nel governo e ridurre la partecipazione dei cittadini.

Gli elettori sono andati in tanti a votare difendendo la Costituzione come la carta fondamentale condivisa del nostro Stato.

La nostra Costituzione, votata alla fine del 1947 da quasi tutta l’Assemblea Costituente, è scritta in modo chiaro, anche se i principi e il dettato istituzionale sono complessi, mentre gli articoli della riforma respinta, che ricorda quella di Berlusconi bocciata nel 2006, era scritta in modo confuso e abborracciato.

La democrazia è un processo complesso e non può essere semplice o peggio ancora semplificata, perché altrimenti si cambia lo stesso sistema democratico. Gli elettori hanno ripreso voce e hanno rivendicato il loro diritto a decidere sulle regole generali della convivenza e sull’equilibrio dei poteri dello Stato, non affidando tutto il potere a un uomo solo al comando.

I problemi aperti sono quindi tuttora molti e difficili da risolvere, ma la rinnovata partecipazione dei giovani e di tanti cittadini dimostra che l’Italia sa resistere e può cambiare senza stravolgere il dettato costituzionale. Il compito dell’ANPI nel prossimo futuro sarà dunque quello di vigilare sull’evoluzione del post-referendum, onde continuare ad affermare i principi di democrazia a cui si ispira la nostra Costituzione ed evitare al contempo l’insorgere di derive reazionarie e autoritarie di cui si è già notato il pericoloso insorgere durante la campagna referendaria.