Regione Piemonte: universitari auditi su borse di studio e servizi

La decisione della Giunta regionale di aggiungere circa 4,5 milioni di euro per il diritto allo studio nell’assestamento di bilancio è una notizia positiva, ma la situazione per la copertura delle borse di studio per i prossimi anni rimane critica così come la gestione dei servizi, la cui riorganizzazione deve essere occasione per il loro miglioramento ed estensione e non per effettuare tagli.

Questa, in sintesi, la posizione espressa da Livio Sera, rappresentante per gli studenti nel cda di Edisu e portavoce di una rappresentanza di studenti audita da assessori e consiglieri regionali in una pausa dei lavori del Consiglio di mercoledì 9 novembre.

Gli studenti hanno sottolineato come lo stanziamento aggiuntivo previsto dal bilancio regionale risulti indispensabile, anche se la copertura delle borse di studio al 100% dovrà essere integrata con 1,5 milioni di risorse provenienti dall’avanzo di amministrazione dell’Edisu, fondo che rischia di esaurirsi a breve. La rappresentanza ha quindi sollecitato un incremento delle risorse regionali, affinché Edisu possa meglio gestire i servizi, dalle mense alle residenze alle aule studio, contraddistinti da criticità quali e quantitative e il cui costo è superiore ai trasferimenti regionali. La delegazione si è inoltre espressa a favore di una ridefinizione del welfare studentesco in modo che lo Stato si faccia carico del 100% della copertura omogenea delle borse di studio sul territorio nazionale con una erogazione delle stesse da parte degli enti regionali.

L’assessora all’Istruzione ha spiegato che è bene innanzitutto concludere gli impegni dell’anno in corso, per poi lavorare insieme sulla nuova programmazione, che non potrà sostenere in ogni caso un aumento esponenziale delle risorse. Dovrà essere affrontata la riorganizzazione dei servizi tenendo conto delle esigenze degli studenti ma l’avanzo di amministrazione di Edisu non potrà essere concepito come strumento di programmazione dell’ente. Sul piano nazionale è difficile che il Ministero possa sopperire completamente alle dotazioni regionali, ma sarebbe auspicabile definire livelli essenziali per rendere più omogenea la situazione fra una regione e l’altra.