Anche la Protezione Civile di Asti partecipa all’emergenza terremoto

Il 31 ottobre 2016 è stata firmata dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio la nona ordinanza di protezione civile dall’inizio dell’emergenza terremoto in centro Italia.

L’ordinanza individua misure specifiche per Regioni e Comuni, mirate a garantirne la piena operatività e a supportarli nella realizzazione degli interventi di messa in sicurezza delle aree e degli edifici danneggiati. In particolare, grazie a intese dirette, potranno avvalersi di tecnici di altre pubbliche amministrazioni, che siano in possesso dei necessari requisiti professionali.

Il Coordinamento Di.Coma.C. (Direzione di Comando e Controllo) di Rieti, dove operano referenti delle strutture di protezione civile delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, in rappresentanza delle rispettive Amministrazioni regionali, ha chiesto, con urgenza, la disponibilità di tecnici delle strutture di protezione civile che abbiano già operato in contesti emergenziali per fornire supporto, in particolare alla Regione Marche, nelle attività di raccordo tra i comuni colpiti e la Regione stessa.

“La richiesta è stata accolta anche dalla nostra Amministrazione provinciale – dichiarano il Presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi e il Consigliere delegato alla Protezione Civile Cristiano Massaia – per mettere a disposizione della Regione Marche, in collaborazione con la Regione Piemonte, il proprio personale di protezione civile che ha avuto la formazione necessaria e acquisito direttamente sul campo l’esperienza nei precedenti eventi che colpirono l’Abruzzo e l’Emilia”.

Il personale del servizio provinciale della protezione civile farà parte di un sistema di risposta, che attraverso delle turnazioni di circa due settimane ciascuna, garantirà, almeno sino a fine anno, il supporto alla macchina dei soccorsi nella zona colpita.

L’Amministrazione Provinciale condivide la scelta della disponibilità data dal personale di protezione civile che, seppur in periodo di ristrettezze economiche, talvolta insufficienti a garantire i servizi minimi sul territorio, continua a rispondere con senso di responsabilità e volontà di collaborazione, con l’intento di mantenere vivo nei cittadini il senso di solidarietà.