Nursing Up: “Regione annuncia assunzioni già fatte, ma negli ospedali non ci sono”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindacato degli infermieri Nursing Up sull’assunzione da parte della Regione Piemonte di infermieri.

Più informazioni su

“Con gli annunci da propaganda si fa poca strada. Leggiamo che la Regione scrive di aver assunto in due anni, tra il 2015 e il 2016, 2600 persone in sanità, definiti “dipendenti” senza specificare quali. La verità dei fatti è che se non si contestualizzano questi dati, confrontandoli ad esempio con le perdite avute dal 2011 al 2014, nel numero di infermieri negli ospedali, non si avrà il quadro reale della situazione.

La verità è che negli ospedali non è cambiato nulla perché, per ciò che riguarda gli infermieri, si sono sostituiti solo alcuni di coloro che sono andati in pensione. E nemmeno tutti. Attendiamo di vedere cosa saranno queste 500 nuove assunzioni per il 2017, ma chiediamo all’assessorato più serietà, senza abbandonarsi alla facile propaganda fatta con dei dati parziali”.

Lo sottolinea Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri, commentando l’annuncio odierno della Regione di 2600 assunzioni effettuate tra il 2015 e il 2016.

“Si parla di dipendenti e non d’infermieri – aggiunge Delli Carri –, infatti negli ospedali la situazione di criticità è sempre la stessa. Capiamo che l’Assessore sia impegnatissimo e, forse, anche in imbarazzo, nel dover trovare una giustificazione alla delibera che assegna l’aumento economico ai manager sanitari che già percepiscono stipendi molto alti. Ma non è diffondendo dati parziali, per fare mera propaganda e distrarre l’attenzione, che si fa un servizio ai cittadini.

Invitiamo ancora una volta l’assessore, se dovesse mai trovare il tempo, a farsi un giro nei reparti degli ospedali per vedere con i suoi occhi la carenza di personale e il sacrificio necessario ai colleghi ogni giorno per curare i pazienti. Capirebbe quali sono le vere necessità della sanità e quale sia la differenza tra i “dipendenti” e gli infermieri”.

Più informazioni su