Il Cerchio Magico: Latte e amore

Dall’1 all’8 ottobre di ogni anno si celebra la Settimana dell’Allattamento Materno (SAM) con eventi, conferenze, incontri in tutta Italia per approfondire l’importanza dell’allattamento al seno per i bambini e le mamme e riflettere sulle misure per incrementarlo.

Più informazioni su

Sono recenti i dati che riconoscono alla Regione Piemonte un ottimo successo nel programma di promozione e sostegno all’allattamento al seno, affermando che nella nostra Regione ormai due donne su tre allattano esclusivamente al seno al momento delle dimissioni. È una notizia da salutare con gioia, nella speranza che questi risultati vengano raggiunti anche nelle altre regioni italiane, ma vorrei oggi soffermarmi su un altro aspetto, non statistico, ma culturale.

Quando si parla di allattamento di solito ci si sofferma sui benefici che questo arreca alla salute del bambino e della mamma, come se si trattasse di una “buona medicina” che qualunque madre giudiziosa DEVE somministrare al proprio figlio, un po’ lo stesso linguaggio che si utilizza per i vaccini e in genere per le altre precauzioni mediche della prima infanzia.Parlare di latte per i suoi benefici effetti sulla salute e la crescita del bambino è senz’altro giusto, ma mette in secondo piano due dimensioni essenziali del gesto dell’allattare: innanzitutto la sua naturalità e poi la sua bellezza. Il latte materno non si somministra, il latte scorre naturalmente tra la madre e il suo bambino, se così non fosse stato la nostra specie si sarebbe estinta immediatamente. Il corpo della madre produce il latte, il latte giusto per il suo piccolo, perfetto per lei/lui, e il bambino col suo poppare ne determina la quantità e, in certe circostanze, anche la qualità, perché sappiamo ormai che quando un bambino è malato (anche un banale virus influenzale) la composizione del latte cambia per venire incontro alle sue mutate esigenze.

Oltre ad essere naturale, allattare è bello. E questo non lo si dirà mai abbastanza alle donne, anzi alle coppie che attendono un figlio. Allattare è ricreare un paradiso in terra, un paradiso nel quale il tempo si sospende, il piccolo trova appagati in un solo luogo e momento tutti i suoi desideri e la madre può bearsi del contatto con il frutto del suo ventre. È talmente bello che poeti e scrittori in tutto il mondo ne hanno parlato: da Balzac a Sartre, da Sant’Agostino ai Salmi. Certo, è una bellezza che si scopre poco alla volta, dopo giorni o anche settimane di dolore per ingorghi, ragadi, quando non addirittura mastiti, ma la sua bellezza merita anche di attraversare queste fatiche, tutte risolvibili con i giusti consigli.

Mi si dirà che non tutte le donne possono allattare, è verissimo, c’è una minima percentuale di donne affette da ipogalattia, e poi ci sono le tante tante donne che non hanno potuto allattare a causa della mancanza di giusta informazione o di un sostegno nelle prime fasio anche di fiducia nelle risorse del proprio corpo e ci sono anche donne che hanno scelto di non allattare. Le ragioni fisiche, psicologiche, sociologiche per non allattare sono molteplici, quello che la SAM intende fare è cooperare a rimuovere almeno alcuni degli ostacoli che si frappongono fra il desiderio di una madre di allattare e la concreta possibilità di farlo.

Informare è la chiave, certo, ma io credo lo sia anche il testimoniare e dire quanta felicità, poesia, tenerezza porti nella vita di una famiglia. Io ho allattato mia figlia per quattro anni e nove mesi e sono grata di ogni poppata, di ogni goccia di latte che è scorsa tra noi, un dono ineguagliabile per lei, per me e per suo padre che ha sempre custodito e amato questa nostra dolce oasi bianca.

Paola Lazzarini

{loadmodule mod_banners,Rubrica realizzata con il patrocinio di}

Più informazioni su