Santo Stefano Belbo: Moscato, intesa tra i produttori, ”Sì” al fondo per la promozione dell’Asti docg

Sono oltre 400 i produttori di Moscato delle province di Asti, Alessandria e Cuneo che, ieri sera al Centro Gallo di Santo Stefano Belbo (Cn), hanno votato ‘si’ all’intesa sul Moscato.

Il documento, presentato mercoledì 31 agosto nella sede operativa del Consorzio dell’Asti di Isola d’Asti (AT), contiene il nuovo accordo siglato tra tutte le componenti della filiera.

Ieri sera, erano presenti all’incontro componenti della parte agricola (Associazione Produttori Moscato, cantine, cooperative), rappresentanze sindacali (Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative), industriali (Campari, Gancia, Capetta, Tosti) e rappresentanti del Consorzio di tutela dell’Asti.

Il presidente dell’Associazione Produttori Moscato, Giovanni Satragno ha illustrato l’accordo raggiunto alla folta platea, chiarendo alcuni malintesi e illustrando il contenuto del documento approvato dalle parti. L’argomento che ha tenuto banco è stato la costituzione del nuovo fondo per la promozione, che “consentirà di tornare a valorizzare l’Asti docg – ha affermato Satragno – che negli ultimi tre anni ha perso 30 milioni di bottiglie. Il fondo – prosegue – è necessario per contrastare la crisi dell’Asti docg”. “Il nostro obiettivo – ha precisato Satragno – è arrivare a produrre 100 milioni di bottiglie”.

“La costituzione del nuovo fondo – specifica Satragno – che garantirà l’accantonamento di risorse da impiegare nella pubblicità dell’Asti docg, servirà a risollevare le sorti del prodotto che negli ultimi tre anni ha perso 10 milioni bottiglie ogni anno”. Inoltre, “il fondo – ha voluto precisare Satragno – non crea sperequazione tra i produttori. Tutti pagheranno allo stesso modo, senza distinzioni”. “Senza investire denaro – ha aggiunto Satragno – non si fa promozione”.
Agli oltre 400 produttori presenti all’incontro di Santo Stefano Belbo (CN) è stato chiesto di votare pro o contro la costituzione del fondo. La maggioranza ha votato favorevolmente. Solo un piccolo gruppo di cinque persone (l’1% circa) lo ha bocciato.