San Damiano, il sindaco Mauro Caliendo illustra la ristrutturazione del Foro Boario

A seguito dell’incontro di lunedì 12 settembre tra la Giunta dell’Unione collinare Terre di vini e di tartufi e il Comitato San Damiano partecipa, il sindaco Mauro Caliendo spiega perché la ristrutturazione del Foro Boario di San Damiano, in piazza 1275, può giovare al futuro del paese e perché non si possa procedere alla sospensione del progetto, ferma richiesta dei rappresentanti del Comitato (Stefania Toso, Federica Valsania, Livio Franco Carlevero, Corrado Demarie e Mario Calorio ).

«Siamo sempre stati aperti al dialogo, eppure nessuno ha mai chiesto un confronto, salvo la raccolta firme nel momento in cui l’appalto era concluso. C’è il massimo interesse di fare le cose bene e nei limiti che le procedure ci consentono, ma già in apposita sede abbiamo ripetutamente affrontato questo tema» afferma in prima battuta il sindaco di San Damiano. «Nel rispetto delle regole abbiamo ascoltato il Comitato per esaminare ipotesi migliorative, ma le procedure hanno tutte un iter ben preciso e pubblico. C’è una gara d’appalto conclusa, un finanziamento erogato, cosa che precostituisce dei diritti soggettivi in capo all’aggiudicatario.

Inoltre sabato 24 settembre aggiudicheremo i lavori e il cantiere dovrebbe partire a metà novembre» dichiara il sindaco. Dunque quali saranno, se non può essere la sospensione, le proposte che potrà fare il Comitato? «Obiettivo degli incontri con il Comitato è quello di valutare modifiche migliorative al progetto e a saldo zero eppure, durante l’appuntamento, i rappresentanti hanno dichiarato di avere in mano 1576 firme e nemmeno una proposta, se non la sospensione, così il discorso non sussiste e addirittura un rappresentante del Comitato ha affermato che il progetto è molto bello. Auspico che nel prossimo incontro presentino delle idee, nell’interesse proprio di coloro che hanno firmato la petizione».

Ci si chiede altresì quale possa essere il valore aggiunto che la ristrutturazione del Foro porterà a San Damiano. «Molteplice» assicura Caliendo. «Non solo a livello strutturale, perché l’opera va ad abbellire e riqualificare la zona, ma soprattutto per l’efficacia dell’utilizzo. L’intento dell’operato è quello di creare un edificio polifunzionale che accolga il punto informazioni, l’ufficio turistico, la biblioteca, un luogo per eventi e convegni al servizio dei sandamianesi e dei paesi limitrofi» conclude.