Visite straordinarie a luoghi sacri nel week end con “Città e Cattedrali a porte aperte”

Centoquaranta beni e luoghi di storia e arte sacra in Piemonte e Valle d’Aosta saranno visitabili con l’accoglienza dei volontari nel weekend di sabato 17 e domenica 18 settembre, nell’ambito di “Città e Cattedrali a porte aperte”.

La manifestazione, che anticipa le giornate europee del patrimonio culturale, prevede un articolato programma di eventi e attività che è consultabile integralmente sul portale www.cittaecattedrali.it: dall’apertura di chiese, monasteri, pievi, santuari, sacrestie, musei diocesani, luoghi di culto delle confraternite, alla proposta di itinerari tra i luoghi della spiritualità immersi nel paesaggio naturale, fino all’inaugurazione di restauri, mostre, concerti, laboratori e presentazioni di libri. Per l’occasione sarà lanciato il Passaporto del Pellegrino di Città e Cattedrali: il grande piano di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e Valle d’Aosta ideato dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, e sviluppato grazie alla collaborazione, al sostegno e alla partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle Soprintendenze, con l’apporto costante della Direzione regionale del MIBACT.

Il weekend straordinario a porte aperte sarà quindi l’occasione per festeggiare con i visitatori e i volontari l’attività sviluppata nel corso dell’anno con il più ampio progetto Città e Cattedrali.

Ecco in dettaglio alcune proposte di eventi e attività della due giorni di “Città e Cattedrali a porte aperte” (#cecaporteaperte).

Le Cattedrali rappresenteranno il punto di partenza per la (ri)scoperta del patrimonio culturale ecclesiastico del territorio, e saranno visitabili con l’accoglienza garantita dai volontari da punti di vista del tutto inediti (visita guidata al campanile della Cattedrale di Alba, visita nei sottotetti della Cattedrale di Casale Monferrato).

Gli itinerari e i sentieri da percorrere permetteranno di scoprire pievi, monasteri, chiese romanici e barocchi, siti ricchi di decorazioni e immersi nel loro paesaggio naturale. Come per altri “cammini” tra i luoghi della spiritualità che innervano i territori europei e muovono correnti di camminatori e visitatori appassionati, le diocesi del sud-est del Piemonte (Alessandria, Asti, Aqui, Casale Monferrato e Tortona) lanceranno per la prima volta il Passaporto del Pellegrino di Città e Cattedrali, strumento di viaggio e testimonianza tangibile attraverso i timbri dell’accoglienza da collezionare lungo il percorso (Oratorio della Misericordia di Novi Ligure).

Nuovi restauri saranno presentati al pubblico, quale testimonianza del lavoro paziente e infinito di chi si dedica al recupero delle antiche mura e pietre degli edifici, degli affreschi, delle pale d’altare, dei preziosi oggetti di culto e di devozione popolare, come i reliquiari e gli ex voto (Cappella di San Sebastiano a Busca, Chiesa di San Nicola-Vernato a Biella, Chiesa di Santo Stefano a Occhieppo Superiore).

Alla conoscenza di questo patrimonio di arti preziose in oro e argento, tessuti, ricami in seta e intaglio ligneo è finalizzata la visita delle sacrestie aperte (Casale Monferrato, Cattedrale di Sant’Evasio). Gli ambienti profumati di incenso che costituiscono i luoghi della preparazione al culto e sono il ricovero, spesso in magnifici armadi intagliati, del corredo storico della chiesa stratificato nel tempo, saranno visitabili per offrire uno speciale punto di vista, privilegiato come la visita al deposito di un museo.

La vita sociale, spirituale e di devozione, che storicamente sul territorio si raccoglie intorno alle chiese nelle confraternite dedicate al culto mariano e dei santi, ha spesso riunito le comunità locali nel sostegno ai più poveri e deboli, e per la conservazione degli edifici sacri. Per l’occasione, le confraternite aprono i luoghi di culto arricchendoli con la narrazione della propria storia e del proprio impegno nella società, attivo ancora oggi. Il tessuto sociale delle comunità locali passa anche da qui (Museo di Arte Sacra a Rocchetta Ligure, Chiesa dell’Annunziata a Guarene, Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d’Alba, Oratori dei Bianchi, di San Rocco e di San Carlo a Tortona, Confraternita di San Sebastiano a Castelletto Stura, Confraternite di San Sebastiano e Sant’Antonio a Vercelli).

Aperti e accoglienti si presentano i Musei Diocesani che, in un’intensa attività sempre più consapevole della responsabilità di conservare e tramandare un patrimonio storico artistico di assoluta eccellenza, si sono dotati in molti casi di moderne strutture e di tecnologie di valorizzazione all’avanguardia. Questi musei sono spesso anche centri d’interpretazione del patrimonio culturale ecclesiastico delle comunità di cui narrano la storia, attraverso la testimonianza dei beni che presentano e da cui partire per l’esplorazione del territorio (Tortona, Rocchetta Ligure, Torino, Pinerolo, Aosta, Susa, Cuneo, Alba, Saluzzo).

Gli itinerari proposti rappresentano un lavoro di conoscenza, integrazione e narrazione. Testimoniano il desiderio di tanti volontari che, anche nella due giorni straordinaria di settembre, si adoperano per aprire i luoghi e per raccontare storie di arte, spiritualità, santi e comunità: il tutto, nella consapevolezza che non possa prescindere dalle proprie radici culturali, ma che il futuro stia necessariamente nell’accoglienza (Sommariva Perno, Alba, Castelletto Stura, Magliano Alfieri, Corneliano, Novi Ligure, Alessandria, Valle di Susa, Aosta, San Mauro Torinese).

La mostra “L’Arte al servizio della Misericordia” (Antica Chiesa di Santa Caterina a Villanova Mondovì), che ospita pitture, fotografie e ceramiche prodotte nei laboratori didattici dalle persone diversamente abili dei Centri Diurni e la presentazione del libro a fumetti “Tante voci per una storia, racconti di integrazione in Valle di Susa” (Chiesa Parrocchiale di Salbertrand), testimoniano come la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico possa diventare anche occasione di inclusione e dialogo interculturale, rafforzando il senso di coesione nelle comunità e favorendo una comprensione e un rispetto maggiori tra i popoli.

Altre mostre sono previste presso il Seminario Vescovile di Asti, la Confraternita dell’Annunziata a Guarene, l’Archivio Storico e Biblioteca Diocesana ad Acqui e il Museo Diocesano di Arte Sacra di Saluzzo.

Nel programma di “Città e Cattedrali a porte aperte” trovano spazio anche i concerti (Santa Maria Maggiore ad Avigliana, Abbazia di Santa Maria a Rivalta Scrivia, Santuario di San Vito a Nole), i laboratori (Archivio Storico di Acqui), le visite teatralizzate (Museo Diocesano di Susa).

Oltre gli eventi speciali delle due giornate a porte aperte, il sito www.cittaecattedrali.it offre tutto l’anno la possibilità di costruire itinerari di visita personalizzati, scegliendo tra i 450 beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta. Attraverso la funzione “Il mio itinerario” è possibile creare il proprio percorso di visita nell’area prescelta, anche in funzione del tempo a disposizione e delle preferenze storico-artistiche-devozionali.

IL PROGETTO CITTÀ E CATTEDRALI

Il sistema di Città e Cattedrali attualmente si articola in circa 450 luoghi aperti e gestiti, 15 itinerari, 16 tematismi artistici, 9 categorie architettoniche, ed è animato da 1.200 volontari diocesani (a cui si aggiungono oltre 1.000 volontari delle associazioni laiche).

Città e Cattedrali è un sistema informativo a tema, una narrazione del territorio, un progetto partecipativo, un metodo di organizzazione del volontariato, una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse, un calendario di eventi, un possibile metodo di programmazione delle attività ordinarie e straordinarie legate al patrimonio d’arte sacra del Piemonte.

Il progetto Città e Cattedrali, finalizzato a interventi strutturali e di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e della Valle d’Aosta, è stato ideato dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, e si è sviluppato grazie alla collaborazione, al sostegno e alla partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle competenti Soprintendenze. La Direzione regionale del MIBACT ha garantito il proprio apporto in tutte le fasi del progetto.

I volontari sono il motore e l’elemento fondamentale del sistema di fruizione del grandissimo numero di siti culturali ecclesiastici, concentrati nei centri urbani o diffusi sul territorio: tutti loro ci hanno creduto e sono maturati nella consapevolezza del percorso di crescita delle comunità locali e nel senso di appartenenza dei beni culturali e del paesaggio. Per i tanti volontari che hanno aderito al progetto di apertura dei siti, sono stati avviati corsi di formazione annuali dal punto di vista della storia dell’arte, ma anche della comunicazione, dell’accoglienza, della liturgia, della sicurezza, della manutenzione, sostenuti con il contributo dei fondi 8 x 1000 della CEI. Le dinamiche associative sono curate in maniera autonoma dalle associazioni che, a diverso titolo, collaborano e aderiscono al progetto.