Nella settimana degli eventi collaterali in Douja, si è parlato di cibo sano e naturale

Il bio è protagonista alla Douja d'Or: non solo tra i 354 vini premiati 14 sono le etichette biologiche e a una di queste è stato assegnato l'Oscar su 24 totali, ma al tema è stata dedicata una importante tavola rotonda che nella serata del 14 settembre ha riunito alla Camera di Commercio di Asti istituzioni del territorio, associazioni ed esperti.

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Il Presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria ha spiegato i motivi dell’incontro: “Sul tema attualissimo del bio abbiamo invitato tutti e a questo tavolo abbiamo attori pubblici e privati del territorio in grado di dare un contributo comune allo sviluppo di una cultura che rappresenta nuovi stili di vita attenti alla salute. Diventa così un tema rilevante anche dal punto di vista economico e una potenziale nuova risorsa per il nostro territorio, anche in vista delle prossime riforme che daranno alle Camere più competenze in materia di turismo, beni culturali e naturalmente accoglienza. Obiettivo: lavorare insieme perché chi viene qui per turismo o anche per fare impresa sia certo di trovare un ambiente sano sotto tutti i profili. Un primo segnale è certamente la possibilità di accogliere nei nostri locali anche chi soffre di celiachia o ha scelto un’alimentazione biologica”.
 
Una posizione in perfetta sintonia con le attività della Regione Piemonte che, come ricordato dalla consigliera regionale Angela Motta, sta dando un forte sostegno alla produzione biologica attraverso finanziamenti europei che agevolano la conversione delle aziende tradizionali al biologico. “Il biologico sta diventando una cultura diffusa, tanto che Slow Wine dall’anno prossimo non concederà più la sua famosa ‘chiocciolina’ ai produttori che usano diserbanti chimici nelle loro vigne.”

Questa forte attenzione al biologico incontra naturalmente gli obiettivi dell’associazione Città del Bio, tanto da arrivare ad immaginare, secondo il suo Presidente nazionale Antonio Ferrentino, una futura unione di intenti tra i due più antichi concorsi enologici che avrebbe come nave scuola Asti per salpare verso traguardi importanti di visibilità internazionale. La Douja d’Or e la Selezione del Sindaco, promossa dalle Città del Vino hanno propri saloni che potrebbero aggregare un grande consenso se fatti navigare insieme.
Andrea Cerrato, Assessore Turismo e Agricoltura della città di Asti, ha fornito numeri interessanti sulle potenzialità di questo distretto: basti pensare che nel campo turistico il Monferrato ha avuto nel 2015 la cifra record di 1.180.000 visitatori, confermando l’importanza di un lavoro comune tra tutti gli attori del territorio espresso anche con la sua Cultura del Benessere.
 
L’evidenza scientifica di quanto il bio sia importante sulla nostra salute è stata illustrata da Maria Luisa Amerio, Vice Presidente dell’Ordine dei Medici astigiani e membro del comitato scientifico del FAB, Fondo Assistenza Benessere, che, in collaborazione con il Comune, supporta le famiglie nel divulgare l’importanza di stili di vita in cui il bio ha un ruolo determinante. “La discussione sul bio è ancora molto accesa, ma lavori scientifici come quello recentemente pubblicato sul British Journal confermano il legame stretto tra alimentazione bio e salute, evidenziando che alimenti fondamentali come latte e carne bio contengono, rispettivamente, una percentuale decisamente maggiore di Omega 3 e una minore concentrazione di grassi saturi. Studi dimostrano come un’alimentazione biologica nei bambini determini una sensibile riduzione di allergie e intolleranze e sarebbe giusto introdurla nella ristorazione scolastica”.
 
Sul tema della celiachia, su cui è importante la sensibilizzazione della ristorazione astigiana, dati interessanti arrivano da Fulvio Luberto e Ugo Parisi dell’Associazione Celiachia Asti: “11.500 sono i celiaci diagnosticati sul territorio piemontese su un totale in Italia di 165.000, in linea con l’incidenza mondiale dell’1%. Si tratta però della punta di un iceberg a conferma che il tema è di interesse generale”.
 
Infine per tutti la domanda: bio è anche buono? “E’ buono per definizione, perché coltivato bene e portato in tavola nel momento giusto” conclude la dottoressa Amerio.
Da Asti arriva un ultimo segnale lanciato dal Presidente Goria: l’idea di creare una Douja “Bio” dedicata a questi vini nel 2017, attraverso il perfezionamento di una sezione del Concorso del Ministero già in forza da tanti lustri.

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