Fondazione Giovanni Goria: il convegno sulle sfide economiche e politiche dell’attuale momento europeo

Molti i temi trattati durante il convegno di giovedì 14 luglio "La grande svolta: le sfide economiche e politiche dell'attuale momento europeo".

Alfonso Iozzo, già amministratore delegato del Gruppo Sanpaolo IMI e presidente della Cassa Depositi e Prestiti, ha affrontato argomenti decisivi per il futuro dell’Europa come la questione migranti, la necessità di garantire sicurezza, il terrorismo che vede ora l’Europa coinvolta come mai prima. Emilio Cornagliotti, presidente del Movimento federalista europeo del Piemonte ha introdotto il relatore. Marco Goria ha sottolineato come sia necessario non perdere occasione per affrontare questi temi, aggiungendo che “tutto ciò che accadrà per l’Europa anche in conseguenza della Brexit, è un tema di grande attualità che richiede l’approfondimento”.

A fare gli onori di casa Francesco Scalfari, direttore di UniAstiss.

Carlo Cerrato, giornalista e Segretario generale della Fondazione Goria, ha coordinato gli interventi. A introdurre Alfonso Iozzo, l’efficace intervento di Emilio Cornagliotti che ha spiegato con chiarezza la differenza tra una Confederazione e una Federazione di Stati. Mentre la prima consiste in un “trattato tra stati”, un patto tra nazioni che non perdono la propria autonomia e il proprio potere, e sono unite da un documento, la seconda è uno “stato di stati”.

“Il nostro movimento – spiega Cornagliotti – lavora da decenni affinché il nostro continente si trasformi nella Federazione degli Stati Uniti d’Europa. Oggi tutte le grandi potenze sono Federazioni: gli Stati Uniti d’America, l’Australia, l’India, l’Indonesia, il Canada. La Brexit ci ha fatto capire ancora meglio che l’Europa è divisa, manca di un Governo, di una politica fiscale ed economica. Non c’è la volontà da parte delle nazioni di abnegare a parte del proprio potere a favore del bene comune. In questo modo, però, rimarremo piccoli di fronte ai colossi”. Alfonso Iozzo, ha presentato una breve storia dell’Unione europea a partire dai primi tentativi di unificazione: “L’unità non si crea con la forza, ma con il consenso. Altiero Spinelli e Ernesto Rossi nel Manifesto di Ventotene nel 1941 parlavano già della necessità dell’istituzione di una federazione europea, dotata di un parlamento e di un governo democratico”.

Oggi ci sono due grandi sfide ad attendere la risposta urgente dell’Europa: garantire lo sviluppo economico capace di assicurare il Welfare e dare una risposta al problema della sicurezza.

“Mentre un tempo il Welfare si impegnava ad assistere le persone al termine della loro vita, attraverso il sistema pensionistico e la sanità – spiega Iozzo – oggi è un modo per aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro. E questo non è sano”. Il problema è nato da politiche sbagliate che hanno portato il paese a lasciare ai giovani dei debiti, anziché una dote. “Sono tre i principali debiti che i giovani si trovano sulle spalle: il debito pubblico, quello privato e il debito ambientale”. Per quanto riguarda la sicurezza, il centro della questione è il mar Mediterraneo, in cui si concentra una grande corrente di traffico appetibile a molti. Non è pensabile però, secondo Iozzo, risolvere le problematiche relative a sicurezza e migranti stando isolati. “Ci troviamo in un mondo di giganti, dove i piccoli sono destinati a morire. Se vogliamo contare davvero qualcosa nella politica internazionale dobbiamo sbrigarci e unirci. Ma unirci davvero.”