Alla ribalta alla Festicamp Cia le donne che “fanno” l’agricoltura

Tante piccole grandi storie di donne in agricoltura, tutte diverse tra loro, con il solo comun denominatore dell’importanza del loro ruolo nel sostegno e nello sviluppo all’azienda in cui lavorano ed operano. Storie belle ed interessanti che hanno caratterizzato l’incontro di riflessione della Festicamp della Cia, trentunesima della serie, svoltasi con significativa partecipazione di pubblico, sabato 9 Luglio nel grande salone del Foro Boario di Nizza Monferrato.

“La donna – ha affermato il presidente della Cia astigiana, Alessandro Durando, aprendo l’incontro – è un elemento fondamentale e insostituibile della vita delle nostre campagne, caratterizzate dalla presenza di aziende di piccola e media dimensione dove la componente famigliare risulta determinante per l’esistenza delle aziende stesse. Un elemento fondamentale anche per il sistema dell’Agricoltura sociale che è accoglienza, sostegno, cultura, educazione, conoscenza e ancora tante altre cose di cui l’azienda agricola è protagonista da tempo e che solo in questi giorni è stata riconosciuta anche a livello legislativo”.

Della nuova legge ha illustrato finalità e dettagli, dopo i saluti del neosindaco di Nizza Monferrato Simone Nosenzo e del consigliere regionale Angela Motta, l’on. Massimo Fiorio che ne è stato “padre” e fautore e che ne ha sottolineato alcuni aspetti particolarmente interessanti per le aziende che vogliono fare del loro lavoro anche un impegno aperto alla società.

La parola è quindi passata alle protagoniste che hanno brevemente raccontato la loro storia. Dalla sfida della giovanissima Michela Del Ponte che, diplomata al Liceo psico-pedagogico, diventerà a breve la titolare di un’azienda vitivinicola (10 ettari) di Castelnuovo Belbo all’altrettanto coraggiosa avventura di Maria Evi Volpato che da dirigente milanese di una compagnia aerea scandinava è diventata da dieci anni la conduttrice di due agriturismi nicesi e di un’azienda vitivinicola da 11 ettari. Da Paola Pavese che dalla coltura della vite è passata a tradizionali ed innovative conserve, passando per il lavoro sindacale alla Cia, ad Elena, Zanetta, presidente regionale dei Giovani Imprenditori Cia che a Borgomanero conduce un’azienda vitivinicola pluripremiata nel mondo. Dalla vicepresidente provinciale Cia, Barbara Pastorino che ha compiuto uno straordinario viaggio Maranzana-Germania e ritorno per diventare presidente della Cantina sociale del suo paese a Raffaella Bologna, straordinaria interprete ed erede di un nome storico dell’enologia italiana.

Racconti che, sotto il comune segno della capacità di svolgere contemporaneamente più mansioni delle donne in agricoltura, hanno tenuto desta l’attenzione del folto pubblico strappando anche talvolta applausi “a scena aperta”.

Le conclusioni sono toccate al Presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino (presenti a Nizza anche il vicepresidente ed il direttore della Confederazione del Piemonte, Gabriele Carenini e Giovanni Cardone) che ha sottolineato come l’agricoltura stia vivendo un momento particolarmente difficile in cui “ognuno deve assumersi la piena responsabilità di quel che fa, cercando di farlo nel migliore dei modi possibili”. “Quest’anno la Cia di Asti compie quarant’anni – ha concluso Scanavino – l’anno prossimo li compirà la Cia Nazionale, un’occasione per diventare sempre di più protagonisti sullo scenario agricolo nazionale, così come lo sono da sempre le donne impegnate nelle nostre aziende”.

La Vicepresidente provinciale Cia, Barbara Pastorino, ha quindi consegnato l’Agrestino – riconoscimento che ogni anno la Cia assegna ai personaggi che hanno ben contribuito a dare immagine e prestigio ai valori della cultura contadina – a Raffaella Bologna, titolare insieme al fratello Giuseppe, della celeberrima casa vinicola Braida di Rocchetta Tanaro.

Per la prima volta è stato poi consegnato un riconoscimento a ricordo dell’instancabile opera di ricerca sul mondo agricolo dell’on. Oddino Bo, tra i padri nobili della Cia scomparso lo scorso anno. E’ andato – consegnato dalla vedova di Bo, Stella Caviglia, alla imprenditrice più giovane della Confederazione, Michela Delponte.

In chiusura, il presidente Durando ha reso noto il nome del nuovo presidente provinciale dell’Associazione giovani imprenditori agricoli (AGIA) di Asti che succede ad Angelo Cortese. E’ il ventunenne enotecnico Danilo Amerio, conduttore insieme alla famiglia, di un’azienda vitivinicola a Moasca.

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