Terzo appuntamento con “Prendi la nota c’è Band@mica”

Prosegue la rassegna musicale “Prendi la nota c’è Band@mica”: il prossimo appuntamento sarà sabato 25 giugno, dalle ore 20:15, naturalmente ad Asti.

Le bande che si esibiranno per questa terza serata saranno quelle di Celle Enomondo e Villafranca d’Asti.

La banda di Celle, oggi denominata “Banda Musicale Azzurra”, nacque nel 1886 con il nome di “Società Musicale Cellese”. All’epoca vestiva una divisa simile all’uniforme dei Carabinieri, che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne sostituita da una più sobria maglia di colore azzurro, con una lira come stemma, dalla quale deriva l’attuale nome della banda.

Dal secondo dopoguerra fino al 1996 la banda è stata diretta dal maestro Giuseppe Bugnano e dal 1997 ad oggi da Luigi Nosenzo, con Carlo Bellone come presidente.

Con il passare del tempo l’Azzurra ha saputo rinnovarsi profondamente e nel 2011, in virtù dell'istituzione  di  un  “Tavolo Nazionale per la promozione della Musica Popolare e Amatoriale”, è stata riconosciuta quale “Gruppo di Musica Popolare e Amatoriale di Interesse Nazionale”.

Un po’ più “giovane” di quella di Celle, la Banda Municipale di Villafranca d’Asti fu fondata nel 1989 da un piccolo gruppo di amanti della musica, riuscendo a raggiungere nel giro di pochi anni un discreto livello per quanto riguarda sia la quantità dei musici sia la qualità delle performance offerte. Si esibì per la prima volta nel 1990, partecipando alla Rassegna delle Bande Astigiane tenutasi a Viale. A partire dal 1991 ha partecipato a tutte le edizioni del Festival delle Sagre Astigiane.

In seguito ha preso parte più volte agli incontri dell’Associazione “Villafranche d’Europa”, esibendosi a Villafranche sur Mer nel 1994, Villefranche d’Alier nel 1996 e Villefranche sur Saone nel 1997. Ha inoltre partecipato alla rassegna nazionale per Bande di Camogli, “Mille Bande a Camogli”, mentre nel 2000 ha avuto modo di esibirsi durante l’apertura del Carnevale di Venezia e di Oleggio.
La banda di Villafranca è diretta dal 1990 dal maestro Gino Ferraris.

Alessandra Ivaldi