Sgominata nuova banda astigiana di falsi carabinieri attiva tra Piacenza e Lodi, sette gli arrestati

E' stata smantellata l'ennesima gang di presunti “falsi carabinieri” con base nell'Astigiano.

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I Carabinieri e la procura di Lodi, infatti, hanno sgominato un clan di nomadi sinti accusati di una serie di colpi effettuati in casa di anziani nei mesi scorsi tra Lombardia ed Emilia, molto attiva in modo particolare tra le zone del Piacentino e Lodigiano.

Il gip del tribunale lombardo ha disposto così sette ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti astigiani appartenenti a famiglie di nomadi sinti, sospettati complessivamente di una decina di furti e truffe compiute. Alla banda sono stati inoltre sequestrati tre pistole e ben nove fucili, alcuni dei quali possedevano dei veri e propri mirini di precisione.

Questi arresti, seguono a soli due settimane di distanza, quelli di una precedente operazione condotta dai Carabinieri di Pavia, che avevano fermato cinque astigiani, colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate, furti aggravati, ricettazione ed utilizzo di segni distintivi contraffatti (leggi qui per la notizia).

Le indagini sono partite a fine gennaio da una segnalazione ricevuta dalla pattuglia di una Ford Focus con tre uomini a bordo notati da un cittadino, mentre questi cercavano di entrare in un’abitazione. Il conducente della Focus aveva speronato frontalmente l’auto dei militari che aveva sbarrato la strada per cercare di impedire la fuga, ma nel violento impatto la Focus si è capovolta, con i tre banditi ch’erano riusciti a uscire e scappati a piedi nelle campagne.

Nell’ispezione fatta dai Carabinieri dentro l’abitacolo, è stato poi rinvenuto un navigatore con cui i militari sono risalti al percorso a ritroso che ha portato a due abitazioni alla periferia astigiana, dove la banda aveva la base: la prima, un cascinale con piscina in località Palucco di frazione Casabianca, mentre la seconda villetta posizionata a Tigliole, in località Calvino.

Le due villette sono state monitorate per alcuni mesi dai Carabinieri e, per controllare il cortile dei due caseggiati, gli investigatori sono riusciti a piazzare micro-telecamere da dove si è potuto scoprire più volte uomini che montavano targhe false su auto di grossa cilindrata o che contavano banconote spartendosele a vicenda; infine, per darsi le segnalazioni, i ladri si affidavano a una rete di radio-cb per le comunicazioni.

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