Asti, la valutazione di Agrivillage si sposta sul tavolo regionale

La giunta comunale ha deliberato di convocare una conferenza di servizi cui parteciperanno Regione, Provincia, Arpa e tutti gli altri enti di governo e tutela del territorio finalizzata a valutare la richiesta avanzata dai proponenti dell’Agrivillage.

Tutto nasce dal piano commerciale della Città di Asti approvato l’estate scorsa, che ha escluso qualunque nuovo insediamento di grande distribuzione nel territorio del Comune, ma ha previsto la possibilità di verificare progetti “rivolti a clientela esterna e quindi fonte di attrazione per la città nel suo complesso, che siano in grado di valorizzare le economie del territorio e dei suoi operatori e che siano integrabili urbanisticamente e infrastrutturalmente rispetto al contesto territoriale di atterraggio”.

Su questo presupposto lo scorso 14 luglio la Giunta aveva deliberato modalità e paletti della procedura finalizzata a verificare la reale natura del progetto Agrivillage. In particolare aveva richiesto tra l’altro ai proponenti “indicare un numero adeguato di soggetti disposti ad aderire con una propria attività commerciale all’interno del parco e farsi promotore di un tavolo di lavoro insieme all’amministrazione comunale, alle associazioni di categoria e ai cittadini favorevoli all’iniziativa”.

I proponenti hanno svolto l’attività richiesta esibendo, tra l’altro, oltre quaranta dichiarazioni di imprenditori di tutto il nord Italia, specializzati in produzione e commercio di prodotti agroalimentari tipici del Made in Italy, che si sono detti interessati ad insediarsi nell’Agrivillage con negozi di piccole dimensioni alle condizioni economiche proposte.

La delibera approvata ieri da atto del fatto che i proponenti hanno prodotto la documentazione richiesta e quindi avvia l’effettiva fase di valutazione da parte della conferenza dei servizi che ora dovrà esaminare tutti gli aspetti urbanistici, ambientali, ma anche di sostenibilità economica e di conformità al principio espressamente sancito dal Piano Commerciale del luglio scorso, per cui il progetto potrà essere giudicato ammissibile solo se non concorrenziale con il piccolo commercio locale, ma rivolto alla clientela esterna.