Asti, celebrata la “Messa del Burdel”, gli scatti più suggestivi del corteo
Il momento più importante e solenne delle celebrazioni delle feste patronali è senza ombra di dubbio la "Messa del Bordel": prima del "Gloria in excelsis deo" entra, a tamburi tuonanti e bandiere spiegate, il sontuoso corteo, formato dalle autorità civili e dai vessilli e Rettori dei 21 confratelli, che portano il Palio da offrire al Patrono.
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E’ il sindaco, al momento dell’offertorio, a consegnare il Palio nelle mani del sacerdote celebrante, a suggellare per i più prosaici una sorta di tregua tra il potere civile e quello ecclesiastico.
Anche quest’anno il rito si è ripetuto, alla presenza del vescovo di Asti Francesco Ravinale,e del Metropolita di Torino, Cesare Nosiglia.
L’offerta del Palio fu istituita verso il 1369 da Giovanni II Paleologo allora signore di Asti, a scopo devozionale, con l’impegno di renderla perpetua e vincolante per tutti i suoi successori; tale rito doveva svolgersi nel giorno di San Secondo, ed il suo costo era totalmente a carico della Signoria così come tutte le altre spese sostenute per la Festa titolare e per la Corsa. Il palio per l’Offerta veniva dato al Comune, che si occupava poi di consegnarlo materialmente e solennemente alla chiesa del Santo.
Il Comune fu sempre molto attento a pretendere il rispetto di questa usanza da parte di tutti i successori del Paleologo, fino a quando il governo napoleonico, ad inizio Ottocento, lo obbligò a sostenere esso stesso la spesa.
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Alessandro Franco