On. Monchiero al Ministro Delrio: “Inaccettabile la situazione relativa all’autostrada Asti-Cuneo”

Nelle ore in cui lungo la Statale 231, teatro la scorsa settimana dell’ennesimo grave incidente, si discuteva della pericolosità di questo tratto stradale, sottolineata a mezzo stampa dal sindaco di Castagnito Felice Isnardi, una nuova interrogazione sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo è stata presentata in Aula a Montecitorio dai deputati di Scelta Civica Giovanni Monchiero e Mariano Rabino, rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.

“Quello dell’autostrada incompiuta Asti-Cuneo è un problema antico e irrisolto – ha afferma l’on. Monchiero presentando l’interrogazione –. Quattro anni fa in sede di conferenza dei servizi ci fu un sostanziale accordo per la modifica del progetto, con l’eliminazione di un’opera troppo costosa come il tunnel sotto il Tanaro e la sostituzione con altre opere accessorie. Una soluzione caldeggiata dagli enti locali e condivisa dalla comunità, che però non è ancora stata attuata. Non solo: da allora non si è messo praticamente nulla. Lo scopo di questa interrogazione è sapere se si è mosso qualcosa negli ultimi tempi o se oppure non sia il caso di giungere a una soluzione definitiva, magari anche estrema, attraverso la risoluzione del contratto con il concessionario”.
 
“Il problema rientra tra quelli ascrivibili alle concessioni autostradali, con accordi presi da Governi precedenti a questo, con opere finanziate da pedaggi che si rivelano insostenibili – è la risposta del Ministro Delrio –. In particolare, per poter realizzare la galleria di Verduno sarebbe necessario aumentare la tariffazione sulla Asti-Cuneo di oltre il 45% nei prossimi 4 anni, per poter consentire un introito di oltre 2 miliardi di euro: soluzione insostenibile per gli attuali flussi di traffico presenti. Abbiamo chiesto una revisione del progetto e il progetto esecutivo di questo lotto della galleria è stato trasmesso al Ministero nell’ottobre 2015. Vi sono tuttavia notevoli complessità di intervento e ancora una volta, nonostante la revisione progettuale dal punto di vista della copertura finanziaria, questa non può essere garantita dal piano economico finanziario agli attuali flussi di traffico. Abbiamo chiesto quindi ai concessionari di aiutarci ulteriormente a trovare una soluzione progettuale differente. Si sta quindi studiando come poter rendere sostenibile questo intervento che è indispensabile per dare funzionalità piena all’autostrada e realizzare eventualmente una parte della galleria di Verduno, intanto dando però un’idea che i lavori proseguono. La società in questi giorni ha ufficializzato una proposta finanziaria presentando una nuova documentazione che verrà analizzata dalla Direzione generale nei prossimi giorni. Il lavoro sta procedendo per ottenere una revisione progettuale che consenta di smettere di discutere di opere che poi non si realizzano mai, ma di rendere realizzabili delle opere da troppo tempo attese”.
 
A chiudere il question time, la replica dell’on. Monchiero: “Sono lieto di apprendere, come tutti gli Albesi e i Cuneesi, che nelle ultime settimane qualcosa si è mosso e che la società ha avanzato una proposta di modifica del contratto attuale, che è ora al vaglio dei competenti uffici del Ministero. Ma la soddisfazione finisce qui: sarà piena quando questa trattativa sarà conclusa. Non credo che si possano fare un po’ di lavori per dare l’idea che i lavori vadano avanti. Credo piuttosto sia indispensabile trovare una modifica contrattuale che garantisca che i lavori vengano terminati. Purtroppo il lotto in questione è centrale rispetto al percorso dell’autostrada e fa della nostra autostrada un paradigma di opera pubblica incompiuta. Vogliamo cessare di essere un paradigma, chiedendo che l’opera venga conclusa e che con il concessionario attuale, che ci sta lavorando ormai da un ventennio, si giunga a una soluzione definitiva: o la finisce lui o la finisca qualcun altro, ma lasciarla ancora incompiuta per altri anni ci sembra davvero inaccettabile”.