Niente allargamento della zona del Moscato, la soddisfazione di Coldiretti

La Corte di Cassazione chiude la battaglia per la Docg Asti.

Ha confermato, infatti, le sentenze emesse dal Tar e dal Consiglio di Stato che, negli ultimi quattro anni, avevano dichiarato l’illegittimità del decreto ministeriale con cui era stata ampliata l’estensione territoriale della Docg ad alcune aree del comune di Asti, inclusa quella di Castel del Poggio di proprietà dell’azienda Zonin.

“Non c’erano assolutamente i presupposti normativi – ha sottolineato Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo – per estendere la zona di produzione e consentire la classificazione delle uve in un territorio diverso da quello storico”. Al di là della vicenda giudiziaria e di prevaricazione della volontà dei produttori, era il concetto di allargamento del territorio di produzione a stridere contro le necessità di questo importante comparto produttivo dal punto di vista economico e sociale.

Cabiale ha proseguito: “Le motivazioni contenute nel decreto di ampliamento e le modalità di emanazione, sono apparse fin da subito un tentativo di favorire interessi specifici danneggiando gran parte dei produttori. Estendere la zona di produzione in un territorio meno collinare e con caratteristiche diverse, si sarebbe tradotto nel danneggiamento di quei produttori che operano in territori svantaggiati con il rischio di abbandonare i terreni più scoscesi e di difficile lavorazione che rappresentano il meglio dal punto di vista qualitativo e paesaggistico. Alla lunga avrebbe arrecato danni pesanti anche per il territorio Unesco. Da sottolineare, infine, come un incremento quantitativo delle produzioni, avrebbe introdotto oggi un ulteriore elemento di criticità alla congiuntura sfavorevole attraversata dal mercato dell’Asti spumante”.

Coldiretti Piemonte, congiuntamente all’Associazione Produttori Moscato, all’Associazione Moscatellum ed all’Associazione dei Comuni del Moscato, si è opposta in tutti i gradi di giudizio. “E’ stata una lunga e dura battaglia, iniziata a maggio del 2012, per garantire la legalità e per tutelare gli oltre 4500 produttori – ha spiegato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – Siamo soddisfatti per la sentenza della Corte di Cassazione con cui si esclude definitivamente l’allargamento della zona di produzione delle uve Moscato d’Asti e continueremo a difendere le nostre imprese nell’interesse di tutta la filiera vitivinicola del Moscato e nel pieno rispetto delle norme. La sentenza salvaguarda, infine, una denominazione ricca di storia che ha collezionato grandi successi oltre i confini nazionali”.