La Cia di Asti esce da Condifesa: con Unipol-Sai stessi servizi e costi azzerati

“In un momento di grande difficoltà dell’intero comparto agricolo, tra continui ribassi dei prezzi delle produzioni e forti ritardi nei pagamenti Pac da parte dello Stato o di chi ne fa le veci ci è sembrato del tutto illogico restare nel Condifesa (Consorzio per la Difesa dalle avversità atmosferiche) di Asti.

Il che comporta ogni anno per gli associati costi di un certo peso per poter stipulare le assicurazioni contro, per l’appunto, i danni alle colture provocati da avversità atmosferiche”.

Queste le parole con cui il presidente provinciale della Cia di Asti, Alessandro Durando, ha aperto il breve incontro stampa in cui questa mattina, giovedì, ha annunciato ufficialmente l’uscita della Confederazione dal Consiglio di Amministrazione di Condifesa che si rinnoverà domani, venerdì 29 Aprile.

“Una decisione non certo presa a cuor leggero – ha continuato Durando – ma che abbiamo ritenuto necessaria per poter garantire ai nostri associati le stesse coperture assicurative di Condifesa, depurate però dai costi di gestione del Consorzio e dagli interessi che ogni anno gli agricoltori pagano sugli anticipi dei premi”.

Oggi, è stato spiegato nell’incontro con i giornalisti a cui erano presenti, oltre a Durando, il vicepresidente provinciale Cia, Barbara Pastorino, il direttore Mario Porta e lo storico componente il Cda del Consorzio, Valter Patelli, gli agricoltori devono pagare al Condifesa lo 0,39% del capitale assicurato e gli interessi sugli anticipi dei premi (che ammontano a circa 2,5 milioni di euro) che sono ovviamente a carico degli assicurati, Inoltre, per poter contare sui contributi pubblici, è necessario essere assicurati per almeno tre tipologie di avversità.

“Un meccanismo complesso e molto articolato – ha spiegato Barbara Pastorino – che alla fine si traduce in un aggravio di costi non indifferente per l’agricoltore assicurato e che riteniamo non sia più possibile sostenere in una situazione di generale difficoltà del comparto”.

“Alla decisione della Cia di Asti, la prima del genere in Piemonte, hanno contribuito – è inutile nasconderlo, ha affermato il direttore Mario Porta – anche i difficili rapporti con la Coldiretti (Confagricoltura è già fuori dal Condifesa da qualche tempo) che negli anni ha fatto in modo di avere all’interno di Condifesa una rappresentanza sempre più ampia, estromettendo di fatto qualsiasi altra componente presente nel Consiglio di Amministrazione. Un fatto che noi consideriamo molto grave anche alla luce del particolare momento in cui sta vivendo l’agricoltura e che, al contrario, avrebbe bisogno di presentarsi unita a qualsiasi confronto con le controparti, qualunque esse siano”.

Alla luce di queste considerazioni, la Cia di Asti ha sottoscritto una convenzione con la compagnia Unipol-Sai che, a parità di condizioni offerte da Condifesa, elimina però ogni costo aggiuntivo alle pratiche assicurative, lasciando liberi gli agricoltori di assicurarsi anche solo per una sola tipologia di avversità, ma garantendo il recupero dei contributi pubblici nel caso di una copertura per almeno tre tipologie delle stesse avversità.