Alessandro Mortarino: ”Aspettando che il treno Asti-Castagnole Lanze torni a passare…”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Mortarino del Forum Salviamo il Paesaggio

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“Quasi un anno fa (era il 5 marzo 2015) una importante riunione tra l’Assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, i Sindaci e i rappresentanti delle associazioni del territorio aveva sancito la volontà collettiva di ridare vita alla tratta ferroviaria tra Asti e Castagnole Lanze. L’assessore Balocco, pur non nascondendo i problemi esistenti, si era addirittura spinto a sostenere il lancio di un percorso tra Torino, Asti e Neive (via Castagnole Lanze) in occasione del semestre dell’Expo di Milano, così da trainare l’arrivo potenziale di turisti dalla metropoli meneghina alle aree Unesco. Quel treno non lo abbiamo mai scorto e nessun altro convoglio si è visto transitare nelle nostre zone.

In queste settimane in Regione si stanno definendo i dettagli del nuovo programma di trasporti del servizio ferroviario metropolitano e la sensazione (nostra e di tutti i Sindaci della zona) è che le aree Unesco difficilmente saranno beneficiate di vere attenzioni: pare infatti che grandi risorse saranno destinate al “traffico” torinese e al potenziamento delle linee tra Torino e Alba. Come dire che l’area metropolitana torinese e le linee ad essa afferenti godranno di egemoniche attenzioni e il Sud finirà per essere fortemente penalizzato, fino a cadere in una perificità senza ritorno.

Il Sindaco di Neive, Gilberto Balarello, nel mese di settembre dello scorso anno ha formalmente richiesto alle nostre Istituzioni di considerare l’importanza della linea ferroviaria sospesa e farsi portavoce della «pressante necessità di recuperare e valorizzare la nostra storica ferrovia, come patrimonio culturale dei nostri territori e come importante infrastruttura a servizio di un turismo culturale in crescente sviluppo, oggi sacrificata per una ricerca di modernità».

Sappiamo che il Politecnico di Torino ha prodotto una ricerca per valutare la situazione della inagibile galleria Ghersi, ma nessuna fonte ci ha informati dello stato dell’arte e dei costi presumibili per la sua riattivazione, lasciando aperte le congetture “gratuite” di quanti ritengono che l’investimento risulti improponibile (oltre 40 milioni di euro, si continua a vociferare, quando solo nel 2012 l’analoga fonte universitaria ne calcolava poco più di 12 milioni di euro …).

E’ quindi necessario che l’assessorato si esprima e segnali quali sono le sue effettive intenzioni: cittadini e turisti di queste primarie aree attendono indicazioni precise e prive di promesse non mantenibili …”

Alessandro Mortarino, Forum Salviamo il Paesaggio

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