Regione Piemonte: stanziamento di 64 milioni di euro per le aree montane, marginali e a rischio desertificazione

Il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Piemonte prevede lo stanziamento di 64 milioni di euro per le aree montane, marginali e a rischio desertificazione: 10 milioni in più rispetto alla programmazione precedente.

Sviluppo della montagna, Alberto Valmaggia, intervenuto oggi al seminario “Psr 2014/20, quale Leader in Piemonte?”, promosso a Torino da Confcooperative Piemonte.

La programmazione Leader si sviluppa all’interno del Piano di sviluppo rurale della Regione, recentemente approvato dalla Commissione europea. Leader si basa sull’azione dei Gal, Gruppi di azione locale, operativi già da vent’anni per valorizzare le potenzialità dei territori, lavorando su diversi settori in una logica di filiera.

Ruolo centrale delle Unioni montane, approccio integrato e partenariato pubblico-privato: sono le priorità evidenziate dall’assessore Valmaggia nel suo intervento. “L’esperienza passata – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo della montagna – dimostra il grande lavoro svolto dai Gal e l’importanza della collaborazione pubblico-privato. Per il futuro sarà necessaria la presenza compatta delle Unioni montane, nel segno di un approccio integrato alla progettualità”.

Negli anni scorsi sono stati realizzati oltre 1600 progetti in diversi settori: dal turismo all’agricoltura, dall’artigianato ai servizi.

“L’obiettivo – ha aggiunto Valmaggia – è integrare i diversi fondi a disposizione per gestirli in maniera complessiva, nel rispetto delle esigenze emerse a livello locale, seguendo i binari tracciati dall’Unione europea: occupazione, rispetto per l’ambiente e innovazione tecnologica”.

L’azione dei Gal si svilupperà attraverso i Psl, Programmi di sviluppo locale, il cui bando è previsto per la fine del 2015. I Psl sono i documenti di programmazione che, una volta approvati dalla Regione, consentiranno ad ogni area Gal di utilizzare le risorse. Il programma di intervento dei Psl potrà incentrarsi su almeno tre ambiti fra cui: sviluppo e innovazione delle filiere, turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico diffuso, accesso ai servizi pubblici essenziali.

“La valorizzazione della montagna e la diffusione equilibrata dei servizi su tutto il territorio – ha concluso l’assessore – sono condizioni di base per la crescita e la coesione territoriale e sociale”.