Il Comitato Pendolari Asti-Torino sui nuovi orari ferroviari

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Pendolari Asti-Torino sui nuovi orari ferroviari in vigore da domenica 13 dicembre.

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“Domenica 13 entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario: “nuovo” solo in teoria, perché per le linee astigiane non ci sarà alcuna novità. Nonostante il cambio alla guida della Regione – e quindi all’Assessorato ai Trasporti – non solo non si dimostra di voler cambiare rotta, ma addirittura ci si fa beffe di chi osa tentare di apporre qualche correttivo al disastro creato con i nuovi orari nel dicembre 2013. All’inizio del 2015, l’assessore Balocco incontrando il Comitato Pendolari Asti-Torino, il sindaco di Villanova d’Asti Christian Giordano ed il vice-sindaco di Villafranca, oltre ai rappresentanti dell’Agenzia Regionale di Mobilità di fronte ai dati tecnici – evidenti ed inoppugnabili – impegnò l’Agenzia a valutare insieme al Comitato tutte le modifiche da apportare alla linea Asti-Torino, compresa la reintroduzione delle fermate a Trofarello, per cui aveva avuto pressanti richieste.

Nel corso di un paio d’incontri che seguirono, i Funzionari dell’Agenzia – pur alla presenza del Segretario dell’Assessore Balocco – si sono sempre rifiutati categoricamente di valutare la benché minima variazione agli orari, contravvenendo platealmente quindi all’impegno ricevuto dall’Assessore (probabilmente per non smentire il proprio catastrofico operato nella creazione dei nuovi orari del dicembre 2013) e, solo dietro pressanti insistenze, hanno accettato di richiedere la reintroduzione della sola fermata di Villanova, in virtù di un favoleggiato progetto – già allo stadio avanzato, a Loro dire – di interscambio treno-bus, che avrebbe avuto come riferimento appunto la stazione di Villanova. L’impegno assunto, pertanto, era stato quello di avanzare ufficiale richiesta a Trenitalia entro l’1 aprile (termine entro il quale occorreva presentare le richieste per le variazioni dell’orario 2016) per reintrodurre la fermata di Villanova.

Per i tempi di percorrenza degli Sfm6, la reintroduzione di un treno dopo le 22 e il ripristino di una tratta unica Asti-Voghera (per le coincidenze da/per Milano e da/per Bologna: ora, oltre ad avere la stazione di Asti isolata dal resto d’Italia – pur essendo su una linea nazionale! – per andare da Asti a Bologna le uniche indicazioni di Trenitalia sono quelle di andare a Torino ed utilizzare il Frecciarossa) invece un rifiuto totale ed assoluto. Da allora iniziò una vera e propria azione di pressing sull’Assessore Balocco – tramite il suo Segretario – proprio per far sì che si ottenesse l’onoramento dell’impegno assunto dall’Assessore, quindi che si verificasse l’iter delle variazioni presso Trenitalia e finanche s’invitò a compiere un tragitto sugli scellerati (come tempi di percorrenza) Sfm6, oltre a richiedere un incontro chiarificatore fra tutte le parti in causa (Regione, Agenzia e Trenitalia con il Comitato Pendolari e i principali Comuni coinvolti) visto che ognuna delle parti giocava a scaricare sulle altre le colpe dei mancati accordi.

Un mare di promesse da parte del Segretario, che però non si concretizzavano mai perché vi erano sempre impegni prioritari che ne impedivano la realizzazione, fino ad arrivare in prossimità dell’attuazione dei nuovi orari, quindi la verifica effettiva degli impegni presi, per cui di colpo si è reso totalmente irreperibile. Al Comitato Pendolari non rimase che organizzare un incontro con Trenitalia (quello stesso incontro che, secondo l’Assessorato, non si riusciva ad organizzare per l’ostracismo di Trenitalia) nel corso del quale si è scoperto che l’Agenzia non aveva mai fatto richiesta alcuna per variazioni sulla linea Asti-Torino. La stessa Agenzia, presente all’incontro, confermava il proprio totale rifiuto a valutare tutte le richieste a cui erano state impegnate dall’Assessore, oltre sottolineare anche l’abbandono del progetto d’interscambio bus-treno.

E non è certo di maggior conforto valutare lo stato delle cose nell’intero comparto dei trasporti astigiani: della linea Asti-Alba ormai non se ne parla più (la stessa condotta tenuta per la Asti-Casale e la Asti-Chivasso, prima promesse di mantenimento, poi l’oblio, infine la chiusura definitiva) e della ristrutturazione dell’ormai obsoleto e stantio servizio dei bus, men che meno. Si può, quindi, constatare come la conferma dell’orario ferroviario 2016 sia anche la simbolica conferma dello stato delle cose per i trasporti pubblici della provincia astigiana. Cambia la maggioranza alla guida della Regione, ma si perseguono gli stessi obiettivi e gli stessi atteggiamenti e considerazione da parte dell’assessore di turno: cancellare sistematicamente il servizio pubblico.

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