A San Damiano d’Asti la Fiera storica del cappone fa il pieno di turisti

La Fiera del Cappone nostrano si tiene ogni anno, a dicembre, a San Damiano, e viene annoverata tra le dodici Fiere storiche del Monferrato Astigiano. Istituita nel dicembre 1947, è aperta alle aziende del territorio e del vicino Roero con uno scopo duplice: incrementare la produzione di qualità degli animali da cortile e ravvivare il commercio locale. Negli anni gli scopi sono stati pienamente raggiunti ed il successo dell'iniziativa è assicurato.

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È stata inoltre costituita l’Associazione di tutela del cappone di San Damiano per valorizzare le caratteristiche di questi tipici esemplari apprezzati tra gli operatori del settore per la carne tenera e nutriente. Quest’anno la Fiera del cappone nostrano ha previsto la consueta esposizione e la vendita dei capponi. A corollario dell’evento musica, intrattenimento, degustazione del brodo di cappone e folklore. Durante la mattinata di domenica 13 sono stati distribuiti gli attestati di merito e il contributo annuale per l’acquisto dei pulcini agli allevatori di capponi, a seguire il concerto del gruppo folk “Le Mondine”.

Elfi e folletti di Babbo Natale hanno accolto i bambini e scritto loro le letterine per Babbo Natale. L’iniziativa, ha registrato parecchio successo e sarà riproposta durante la prossima domenica, con il Natale dei bambini, l’esposizione degli alberi di Natale prodotti dalla scuole e i mercatini di Natale. Durante tutta la giornata i mercatini natalizi, la distribuzione di brodo di cappone con crostini, gli Antichi mestieri di Priocca e l’animazione itinerante dei “Los Papatachos”. Mozzafiato e senza dubbio emozionante anche l’8^ edizione del Presepe vivente curato dalla parrocchia di Ss. Cosma e Damiano, il Comitato palio e la Pro loco con la collaborazione dell’Amministrazione.

«Presenze sopra le aspettative alla nostra fiera storica che, crescendo anno dopo anno, è diventato un appuntamento fondamentale per il nostro paese. Turisti provenienti sopratutto da Milano, Torino e Vercelli hanno potuto assaporare un’atmosfera contadina andando indietro nel tempo con antichi mestieri e musiche, questo è l’ingrediente principale della nostra manifestazione» afferma Luca Quaglia, consigliere delegato alle manifestazioni.

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