Umberto II e i suoi fratelli. E l’Italia si scopre un crocevia di fantasmi

Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia Carignano, meglio conosciuto come il "Re di Maggio".

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Sarebbe lui il fantasma che si è manifestato nei giorni scorsi ad Asti, all’interno dell’androne del Municipio e che sta facendo in queste ore clamore sulle cronache locali e nazionali.

L’ultimo re d’Italia sarebbe apparso in una nebbiosa piazza San Secondo all’ora della cena, come prevede il canovaccio di un perfetto romanzo gotico, e avrebbe chiesto a sette ignari passanti le indicazioni per un antico palazzo nobiliare che sorge in corso Alfieri, fornendo anche il numero civico.

Sulle sue tracce si è messa anche il National Ghost Hunter, associazione presieduta da Massimo Merendi, che in cinque anni di ricerca di tracce ectoplasmatiche in giro per l’Italia ha ricevuto migliaia di segnalazioni.

E a fare una breve ricerca su Internet, il lavoro non manca: nel 2013 apparve il fantasma di re Vittorio sotto i portici di Alessandria, Federico II si aggira per il centro di Bari, Churchill è stato visto sulle sponde del lago di Como, a Ferrara impera lo spettro di Italo Balbo. Ad Arezzo? Il Conte di Cagliostro. A Salò? Il fantasma ve lo facciamo cercare da soli, diciamo solo che non si tratta di quello di Karl Marx.

Insomma città che vai, spettro che trovi. L’Italia è un pantheon di spiriti: un crocevia di presenze di celebrità in cerca di una nuova ribalta, non paghi del posto che la storia gli ha assegnato. Anche se, immaginiamo, la ribalta in questo caso la cerca qualcun’altro, in carne ed ossa.

Alessandro Franco

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