Cgil e Inca protestano contro le tasse per i permessi di soggiorno troppe esose

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Cgil Asti/Inca Asti sulle tasse per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno.

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La Cgil e il Patronato Inca Cgil di Asti raccolgono le lettere di protesta e di richiesta rimborso, relativamente alle esose tasse richieste dal Governo italiano per il rinnovo e il rilascio dei permessi di soggiorno. E’ dal 2012 che, per rilascio/rinnovo permesso di soggiorno, gli stranieri residenti in Italia devono pagare un CONTRIBUTO AGGIUNTIVO cha va da 80 a 200 euro. Da pagarsi tutte le volte che si rinnova. Da sommare ai 73,50 euro per poste, PSE e bollo.

La CGIL e il Patronato INCA hanno fatto ricorso, e la questione è finita anzi la Corte di Giustizia Europea, che ha detto:
• il contributo è sproporzionato e non motivato da spese che lo Stato Italiano debba sostenere
• il contributo è discriminatorio, perché per i cittadini italiani il costo di rinnovo carta identità è di circa 10 euro, 8 volte in meno rispetto agli 80 euro del contributo chiesto agli stranieri anche nella versione più soft (può arrivare a 200 euro).

E adesso cosa succede? Adesso la giustizia italiana (TAR DEL LAZIO dove la Cgil aveva fatto ricorso) si dovrà pronunciare e il GOVERNO ITALIANO dovrà mettersi in regola.

E nel frattempo? Attenzione, finché la norma non sarà cambiata, resta in vigore questo odioso contributo, che va pagato così com’è per evitare ritardi e problemi nel rilascio dei permessi.

Ma bisogna farsi sentire dal Governo, bisogna che i cittadini stranieri reclamino i soldi che hanno dovuto ingiustamente pagare. Mandando lettere al Ministero competente, chiedendo che venga rispettata la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Ci si può rivolgere ai delegati Cgil o presso le nostre sedi, abbiamo le lettere pronte da compilare e firmare. Possiamo mandarle direttamente noi al Ministero. Non costa nulla.

Invitiamo i cittadini stranieri a non fidarsi di ‘intermediari’, che magari chiedono anche un compenso e promettono che i soldi arriveranno senz’altro, e magari anche in fretta. Purtroppo non è ancora così, ma se combattiamo insieme, qualcosa arriverà.

Intanto le lettere già inviate hanno ricevuto una prima risposta, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Che scarica la responsabilità su Ministero dell’Interno e Presidenza del Consiglio. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze evidenzia come abbia svolto un ruolo minore, di “cassiere”.

La risposta ottenuta contempla un gioco delle parti che si sarebbe potuto evitare ma che manifesta la plausibilità della domanda dei richiedenti, la sostenibilità delle motivazioni a capo delle richieste, la individuata necessità di autotutela del Ministero delle Finanze a fronte di un mancato adempimento di rimborso, la necessità che altrove vengano prese decisioni prima che qualsiasi atto di rimborso possa essere messo in essere.

Conferma insomma la fondatezza dell’azione promossa da CGIL e INCA. Che anche ad Asti abbiamo intrapreso.”

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