Annata straordinaria per la Barbera: il giudizio emerso dalle degustazioni dell’anteprima di Coldiretti

Sarà l'annata effettivamente superlativa, sarà l'incontro fra Asti e Alba, sarà una rinnovata attenzione verso il vino di qualità, ma l'Anteprima Barbera di ieri sera, venerdì 20 novembre, è stata la più partecipata e seguita di tutte le quattordici edizioni realizzate da Coldiretti.

Quattrocento persone hanno affollato i tavoli sistemati negli ampi saloni di Palazzo Enofila. Il professor Vincenzo Gerbi del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino, tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale, coadiuvato dal responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, Secondo Rabbione, che ha provveduto alla rilevazione dei dati scientifici, come ogni anno, ha magistralmente condotto le degustazioni.

In tutto 21 Barbera d’Asti e 5 Barbera d’Alba, proposte rigorosamente anonime con la sola indicazione della zona di produzione delle uve: Agliano (3 campioni), Albugnano, Asti, Barbaresco, Bubbio, Calosso, Canelli (2), Casorzo, Castagnito, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato (2), Castel Boglione, Costigliole, Mombercelli, Montegrosso, Neive, Neviglie, Nizza Monferrato (2), San Damiano, Treiso, Vesime.

L’annata viticola è stata eccezionale, i vini risultano veramente interessanti, di forte struttura, ricchi di colore, con gradazioni importanti e tanti aromi varietali. L’annata 2015 è particolarmente adatta per l’affinamento.

“E’ un’annata al top – ha detto il professor Gerbi –, dei 26 campioni degustati, tutti già in avanzata fase di “maturazione”, possiamo affermare che ognuno tende all’eccellenza. Il livello qualitativo, grazie all’attenzione e alla perizia dei vignaioli, ha raggiunto standard molto elevati. Possiamo annomerare come storica questa annata”.

Sulle ali dell’entusiasmo, l’Anteprima Barbera annata 2015 non solo ha soddisfatto i tanti intervenuti alle degustazioni, ma ha saputo proporre un nuovo metodo di valutazione del vino più prodotto in Piemonte. E’ stato quantificato un valore economico minimo della Barbera. “Possiamo dire con certezza scientifica e, senza motivi di smentita – ha affermato Rabbione – che il prodotto eccezionale di quest’anno (dirato e selezionato) debba valere almeno 2,50 euro al litro sfuso”.

“Con il nostro “Progetto Vino” – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale -, che fra l’altro ha dato vita all’ormai ultra conosciuta “Barbera Amica”, abbiamo dimostrato che la qualità può essere remunerata adeguatamente ai viticoltori. Con lo strumento dell’”Anteprima Barbera” siamo ora riusciti ad individuare una metodologia per quantificare il valore aggiunto di un’annata superiore alla media, ovverosia fissare un punto fermo da cui partire per avvalorare l’annata 2015. Questo sarà anche, e soprattutto, un parametro di paragone per le prossime annate”.

“Volendo – incalza Rabbione – potremmo fare emergere un indice, una sorta di “algoritmo” con parametri scientifici, che fissi il valore di ogni singola partita di barbera in funzione delle sue qualità intrinseche. Per ora, l’unico parametro che teniamo fuori dalle nostre valutazioni è il valore aggiunto dato dal marchio di ogni singola bottiglia e cantina. Quindi se il parametro di riferimento di quest’anno è di € 2,50 litro/sfuso, a questo bisognerà aggiungere il prestigio e l’immagine del vignaiolo e del suo vino”.