Ricerca e formazione nel settore dei programmi Unesco, 30 manager Unesco nei territori di Langhe-Roero e Monferrato

Dal 16 al 21 ottobre, 30 esperti provenienti dai siti Unesco di tutto il mondo, sono ospiti in Piemonte per la prima edizione del “Capacity Building Workshop on the Management of UNESCO designated sites: World Heritage Sites and Biosphere Reserves”.

Promosso dal Centro Studi Santagata, l’iniziativa ha portato la prestigiosa delegazione sul territorio di Langhe-Roero e Monferrato, Residenze Sabaude di Pollenzo, La Riserva Biosfera del Monviso. Il programma mira a rafforzare le capacità istituzionali e professionali di enti locali, gestori di siti, focal point e altri attori coinvolti nella gestione dei siti riconosciuti dall’UNESCO. Tra le realtà coinvolte in questo ampio progetto sono il Consorzio Barbera di Agliano d’Asti e il l Parco Artistico Orme su La Court di Michele Chiarlo

Ad avanzare la proposta, nuova di quest’anno ma che potrebbe venire istituzionalizzata e ripetersi anche nei prossimi anni, è stato il Centro Studi Silvia Santagata – Ebla (CSS-Ebla), organizzazione no-profit, con sede a Torino, impegnata nella ricerca e formazione nel settore dei programmi Unesco. L’idea ha trovato subito la collaborazione dell’Ufficio Regionale dell’Unesco per la Scienza e la Cultura in Europa (Unesco Venezia Office), e il prezioso supporto dello United Nations System Staff College (UNSSC) e del Centro Internazionale di Formazione dell’ILO (CIF-OIL). Finanziariamente, inoltre, hanno contribuito la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT, oltre al patrocinio del Comune di Torino.

Da questo punto di vista, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono sicuramente partiti con il piede giusto, e il fatto di portare 30 manager di siti Unesco sul proprio territorio.Il gruppo di lavoro dell’International Academy on Sustainable Development vedrà la presenza di esperti di tutto il mondo, provenienti da Paesi come Kazakistan, Svizzera, Portogallo, Bulgaria, Ungheria, Croazia, Macedonia, Grecia, Serbia, Colombia, Nicaragua, Messico, Indonesia, Mongolia, Russia, Corea, Seychelles e Oman.

Il Workshpo di venerdì 16 e sabato 17 ottobre ha puntato su un mix di lezioni, esercitazioni, lavori di gruppo e visite sul territorio.

Gli eventi sono stati due: il primo si è svolto venerdì 16 ottobre, alle 19.30, presso il ristorante La Signora in Rosso di Nizza Monferrato. Qui si è tenuta una cena – degustazione organizzata in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. All’incontro sono stati presenti diversi produttori locali guidati da Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio di tutela della Barbera Vini d’Asti e del Monferrato, il tema principe è stato il confronto circa le politiche di valorizzazione del territorio monferrino, ad un anno dal suo riconoscimento a patrimonio dell’umanità.

“La possibilità di accogliere presso di noi una delegazione così prestigiosa, ci ripaga degli enormi sforzi che quotidianamente facciamo per preservare il nostro territorio – dice Filippo Mobrici – non dobbiamo scordare infatti che è merito soprattutto della tenacia dei produttori di Barbera d’Asti se il fascino di queste colline e tale da elevarle al rango di patrimonio universale.” Ha poi preso parola Michele Chiarlo della nota azienda Michele Chiarlo che ha affrontato uno dei tre casi studio scelti dalla Regione Piemonte:l’evoluzione del Territorio ,nel corso dei decenni, economico, gestionale, enologico, paesaggistico, di arricchimento e divulgazione delle proprie eccezionali qualità.

Sono poi intervenuti il Sindaco di Nizza Flavio Pesce e il Presidente della cantina Sociale Sei Castelli Enzo Gerbi e Mauro Damerio Presidente dell’Enoteca del Nizza.

Il giorno successivo, sabato 17 ottobre, invece, a Castelnuovo Calcea, dove i 30 manager Unesco hanno potuto interagire con il Parco Artistico Orme su La Court di Michele Chiarlo attraverso il tema: Cultura, comunità e sistemi di produzione locale. Questo magnifico vigneto, costellato di istallazioni artistiche, è un esempio unico di come il territorio e la sua tradizione vinicola abbiano saputo rinnovarsi e aprirsi al mondo, riuscendo a coniugare gli universi del vino e dell’arte e diventando un punto di riferimento imprescindibile di tutta la zona in cui viene prodotta la Barbera più nobile.

La giornata al Parco Artistico è stata dedicata in particolare, ai temi della cultura, della comunità e dei sistemi di produzione locale. A parlare sono stati Stefano Chiarlo e Michele Chiarlo dell’omonima azienda che ha da poco festeggiato i 60 anni di vendemmie, che hanno raccontato come il territorio si sia trasformato negli ultimi 10 anni, con particolare attenzione a ciò che ha significato e comportato il riconoscimento dell’Unesco. Dopo di loro è intervenuto il Professor Giancarlo Ferraris, artista e presidente dell’Associazione Orme su La Court.

Il messaggio fondamentale che la famiglia Chiarlo e il Parco Artistico stesso vogliono trasmettere, mira a ribadire come sia fondamentale, per un territorio, il saper “fare squadra”, mettendo in campo le competenze proprie di ciascuno per raggiungere gli obiettivi comuni di una costante tutela dell’ambiente e della sua valorizzazione. È questa la principale “lezione” che l’avventura del riconoscimento Unesco ha lasciato al territorio, ed è questa, da sempre, la filosofia con la quale la Michele Chiarlo intende il suo ruolo di produttore, conosciuto in tutto il mondo, ma con le radici ben salde nella tradizione piemontese.

Commenta Laura Botto Chiarlo: “Tutti noi abbiamo offerto ed imparato molto in queste giornate,l’organizzazione stessa di questo evento ribadisce l’esigenza imprescindibile di creare rete: il workshop è stato inserito all’interno di un più largo programma di Capacity Building organizzato dal CSS e UNESCO per manager di siti e riserve. Il programma elaborato come evento di formazione diretta a mostrare buone pratiche sistematiche ad un discorso più ampio sullo sviluppo sostenibile, tema dell’International Academy. In particolare le giornate sono state dedicate tema “Agricultural and Cultural production”, figlie dell’iniziativa di molte persone e istituzioni. Oltre agli enti legati a Unesco, per il territorio piemontese molto si deve al lavoro del Centro Studi Silvia Santagata – EBLA di Torino, primo promotore dell’iniziativa in particolare nelle persone di Aldo Buzio e Alessio Re. Altrettanto importante è stato il supporto delle istituzioni locali, del Consorzio di tutela della Barbera vini d’Asti e del Monferrato,del ristorante La Signora in Rosso di Nizza Monferrato,e del sindaco Flavio Pesce.”