Coldiretti Piemonte: controlli stringenti per difedere il Made in Piemonte dall’Agropirateria

Con la nuova tecnologia, l’innovazione dei sistemi di produzione e la distribuzione globale cresce il crimine alimentare che fattura 15,4 miliardi.

Alla luce di questi dati Coldiretti valuta positivamente la proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati agroalimentari presieduta da Giancarlo Caselli.

“Nonostante il Governo abbia confermato, lo scorso 29 settembre, il suo no alla produzione di formaggi e yogurt con la polvere di latte, come invece avrebbe voluto imporre la lettera di diffida della Commissione Europea mettendo a rischio le 51 specialità di formaggi piemontesi, dobbiamo continuare ad essere vigili sulla questione per evitare frodi a danno dei consumatori – afferma Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – “Il Made in Italy ha conquistato il primato nella sicurezza alimentare con riconoscimenti importanti anche a livello comunitario, annoverando 274 prodotti Dop/Igp: dobbiamo, quindi, continuare a difenderlo ed a tutelarlo dalle forme di criminalità organizzata che mettono in pericolo la salute delle persone”.

In difesa delle produzioni lattiero-casearie del nostro territorio Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte aggiunge: “E’ necessario, come chiede da tempo la nostra Organizzazione, estendere l’origine in etichetta, attualmente obbligatoria per il latte fresco, anche al latte UHT e a tutte le produzioni lattiero casearie ed è, inoltre, fondamentale, esplicitare i dati sulle importazioni al fine di rendere ancora più efficaci i controlli da parte degli organi preposti”.

In questo senso, la mobilitazione organizzata da Coldiretti lo scorso 6 febbraio, aveva fatto registrare segnali di apertura: la GDO (grande distribuzione organizzata), infatti, aveva aderito alla proposta del Ministero delle Politiche Agricole di garantire una maggior trasparenza sull’origine del latte, fornendo un’informazione chiara al consumatore in merito alla zona di mungitura ed evidenziando l’origine del prodotto.

“Sempre al fine di tutelare il Made in Piemonte da contraffazioni, e’ opportuno che anche gli industriali piemontesi valorizzino le produzioni lattiero-casearie del territorio, riconoscendo la qualità ed il valore del lavoro dei nostri allevatori”, conclude De Concilio.