Villafranca, una petizione per conoscere il destino della “Casa della salute”

Riceviamo e pubblichiamo la petizione e il preoccupato appello che il gruppo “Villafranca Domani” lancia circa il destino della “Casa della salute” di Villafranca.

“La petizione è di un tentativo di proporre, dal basso, quali servizi dovrebbero trovare posto nella struttura, se e quando verrà aperta. Struttura che ancora oggi risulta non completata. Il cantiere ha riaperto in questi giorni ma nessuna istituzione, fino ad ora, ha saputo o voluto rispondere alla domanda su cosa verrà ospitato nel fabbricato. Se ci si limiterà a trasferire quanto oggi presente negli uffici di via Luotto, sarà una sconfitta per tutti: 3,2 milioni di euro spesi di denaro pubblico per ottenere nulla in più. La petizione, nei primi due giorni in cui è stata resa pubblica, ha già raccolto un’ottantina di firme. Tutti coloro che la condividono possono aderire.

“La Costituzione italiana all’art. 32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Noi tutti crediamo che questo principio possa trovare applicazione solo con una sanità pubblica che funzioni e che sia in grado di accompagnare il cittadino verso il superamento delle sue difficoltà. Ma come si può realizzare tutto questo nel concreto? Nessuno di noi dispone di soluzioni “alte” ma crediamo che le comunità locali debbano assumersi la responsabilità di partecipare alle scelte che toccano ogni persona.

In tal senso, rileviamo che un grande investimento pubblico è stato fatto nel nord ovest della provincia astigiana. Ci riferiamo alla “casa della salute” costruita sul territorio di Villafranca d’Asti. 3,2 milioni di euro, come dichiarato dall’ex direttore generale dell’Asl, Galante. Un investimento che deve essere al servizio di tutta la zona. Siamo preoccupati perché il cantiere è in ritardo di anni, con il rischio che la struttura possa rimanere senza manutenzione e deteriorarsi. Nessuno ha spiegato alla cittadinanza quali servizi verranno ospitati nel fabbricato: questo è il punto più importante. Se nella struttura verrà semplicemente trasferito quanto oggi è ospitato nei locali del distretto sanitario di via Paolo Luotto. a Villafranca. sarà una sconfitta per tutti: nessun vantaggio per i cittadini e costi del tutto inutili.

“Casa” richiama qualcosa che ci è familiare e che ci fa star bene. La “casa della salute” deve essere vicina a noi, a misura di persona. Un luogo sul territorio dove trovare i servizi essenziali per garantire la continuità assistenziale, senza avere i disagi dovuti allo spostamento per recarsi in ospedale. Il punto di incontro e coordinamento delle attività sanitarie e sociali, capace di fare rete con i Comuni, le scuole, le case di riposo, il Cogesa, i medici di famiglia e il volontariato.

Nel concreto, noi chiediamo che la “casa della salute” costruita a Villafranca diventi presto operativa con le seguenti caratteristiche:
– sia possibile trovare al suo interno un unico punto dove fare le prenotazioni, orientare il cittadino nei percorsi di cura che gli sono necessari e accedere alle prestazioni socio sanitarie. Il tutto in stretto collegamento con i medici di famiglia, che devono trovare nella “casa della salute” confronto e supporto;
– sia possibile fare vaccinazioni, visite per il rilascio delle patenti, medicazioni e assistenza per pazienti che necessitino di terapie prolungate, visite specialistiche scelte con la priorità dovuta alle specialità di maggior frequenza per la popolazione del territorio;
– sia possibile accedere alla struttura almeno fino alle 20 per favorire le persone che lavorano;
ci sia assistenza medica anche in tutti i giorni festivi, compresi i sabati e le domeniche, e nelle ore serali e notturne per evitare accessi inutili al pronto soccorso dell’ospedale e dare vera attuazione alla continuità assistenziale;
– sia un luogo dove si lavori con costanza sulla prevenzione e sull’educazione: il modo migliore per ridurre realmente la spesa sanitaria. Prevenzione che dovrà essere indirizzata verso le categorie più a rischio. Pensiamo, in particolare, agli anziani ed ai ragazzi delle scuole;
– sia il luogo che ospiti il servizio 118 e la sede della Croce Rossa, per favorire una stretta collaborazione con i Volontari del soccorso.

Noi tutti, firmatari di questa petizione, chiediamo che nostri rappresentanti possano partecipare a tutte le occasioni di confronto con l’Asl di Asti, i Comuni e la Regione per dare il proprio contributo di idee e informare la popolazione sulle scelte che verranno fatte”.

Villafranca Domani