Biagio Riccio: ”Ecco perchè era importante la coscienza civica”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Biagio Riccio, presidente di Confartigianato Asti

“Quando ahimè, tanti anni fa andavo a scuola, una delle prime materie che fu introdotta era “educazione civica”. In quelle ore ad essa dedicate, ci spiegavano come funzionava lo stato italiano, la sua costituzione, il suo ordinamento legale ma anche come un buon cittadino doveva comportarsi, nel rispetto delle regole comuni e delle libertà altrui, insegnandoci l’inno di Mameli tentando di infondere in noi senso di appartenenza e un po’ di patriottismo oltre che un’istruzione degna.

Questa premessa, introduce il perchè di molte mie battaglie, prese di posizione e lotte feroci , che sovente vengono più o meno strumentalizzate da chi ne è origine. Cominciamo con il teleriscaldamento. Forse non tutti sanno, che in ospedale giace il massimo dell’ecologia, ovvero un generatore di corrente ad idrogeno, operazione voluta a tutti i costi, che non ha mai dato un vagito, che è costata 4,5 milioni di euro e che ora giace nell’oblio, perché i costi di manutenzione sono così elevati da rendere impossibile il suo utilizzo.

Il teleriscaldamento, non è altro che il proseguo della brutta abitudine di alcuni di fare business con i soldi pubblici, ovvero i nostri, evitando accuratamente di dare una utilità pratica a quanto sottratto. Partiamo dal presupposto che qualunque combustione crea inquinamento e per tanto la vera emergenza è l’efficienza, sia termica che elettrica, ottenibile dalla coibentazione degli involucri abitativi e produttivi oltre che dal passaggio in classi elevate degli utilizzatori elettrici.

Vendere alla cittadinanza una centrale energetica con un’efficienza del 75% contro, per esempio, al 101/104% delle caldaie a condensazione domestiche è già una contraddizione in termini, ma dimenticarsi delle dispersioni del trasporto, dei costi energetici di pompaggio e delle manutenzioni costanti che l’acqua surriscaldata o il vapore richiedono è perlomeno sospettoso. Assistere poi, a schiere di cosiddetti esperti, che nell’aula magna della nostra inguardabile università proclamano la morte del teorema di Carnot, ovvero i principi della termodinamica, o di Lavoisier e di Newton, per lo scrivente è veramente troppo.

E allora è meglio sapere che ai teleriscaldamenti, è concesso accedere ai fondi perduti europei, ai certificati bianchi ed ai soldi dei cittadini, tramite la municipalizzata ed il comune stesso. Non c’è altro scopo, purtroppo, tranne che, dopo l’ultima farsa universitaria, stranamente, il direttore della stessa è entrato nel cda di ASP in barba alle decine di curriculum che il sindaco aveva richiesto per la nomina. Per tanto, per me, non ci sono dubbi sul perché nascano tali operazioni e non mi resta che aspettare gli inevitabili errori (orrori) che ne scaturiranno adendo le vie legali per bloccare questa inenarrabile vicenda.

Ma per meglio stigmatizzare, porto a conoscenza che presso il depuratore di strada Quaglie, giace un altro capitolo ecologico da 2 milioni di euro, ovvero le turbine che con il biogas prodotto dal bio digestore, avrebbero dovuto produrre corrente a costo zero. Questa strabiliante operazione, gentilmente obbligata dall’amministrazione regionale dell’epoca, si concluse al primo avviamento con il “decollo” delle turbine e conseguente incendio ed al secondo avvio, il “decollo” delle turbine e conseguente incendio.

A parte che dopo una verifica saltò fuori che le pale delle turbine erano per il metano e non per il bio gas, sono a conoscenza, che dopo richiesta di rivalsa da parte Asp, emerse che il fenomeno presidente dell’epoca, aveva firmato il tutto con la clausola della sperimentazione e per tanto, la battaglia legale avrà esiti perlomeno incerti, se non deleteri ovviamente per i contribuenti.

Ecco perché era importante la coscienza civica. Con un minimo di onestà, tra valanghe di asinate immobiliari, come il movicentro e l’enofila, immobili anche di pregio abbandonati o occupati, accampamenti più o meno legali e rifugiati vari, e duecento alloggi persi per colpa di una Atc dove si pagano gli amministratori per le decisioni “politiche” ma che non si accorgono mai di cosa realmente succede,
tutto ciò si sarebbe evitato.

Ed allora, chi ha ancora coscienza civica, volontà di collaborare e di aiutare le persone, sarà sempre beneaccetto, con buona pace della vecchia e nuova politica, sempre la stessa con le stesse contraddizioni, trovando anche in me un valido sostegno.”

Biagio Riccio