Saldi, è bene sapere che… 5 consigli dalla Confcommercio

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base. 

 

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. 

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. 

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala  inoltre che per favorire la migliore relazione con i turisti ha realizzato e messo a diposizione  un dizionario on line con la traduzione in italiano , francese , inglese , russo e cinese  dei termini tipi di della Moda.

Infine, dalle prime stime elaborate da Federmoda-Confcommercio , emerge che ogni famiglia spenderà in media  per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature  98 euro a persona ( 230 euro a famiglia)  per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro.