Asti, conclusa la mostra ”Alle origini del gusto” di Palazzo Mazzetti

Si è appena conclusa con un buon riscontro di pubblico la mostra archeologica “Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nell’Italia antica” allestita a Palazzo Mazzetti dal 7 marzo scorso grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.

In pochi mesi, oltre dodicimila persone, tra astigiani e turisti, hanno potuto apprezzare l’esposizione dei preziosi reperti sapientemente presentati dai curatori Adele Campanelli e Alessandro Mandolesi.

Lo stesso Soprintendente Massimo Osanna, in visita ad Asti (nella foto) in occasione della vacanze di Pasqua, non ha potuto fare a meno di notare con soddisfazione che l’equilibrio perfetto tra archeologia e tecnologia ha reso la mostra leggibile anche ai visitatori meno esperti. 

Particolarmente gradito al pubblico astigiano e torinese è stato l’inedito ciclo di conferenze che ha fatto da corollario ad una mostra già ricca di contenuti ed offerto una serie di approfondimenti su alcuni aspetti dell’alimentazione dell’Italia antica. 

Risposta positiva è arrivata anche dalle scuole di ogni ordine e grado coinvolte nei percorsi didattici appositamente studiati e realizzati: visite guidate condotte da operatori specializzati e laboratori impostati su diversi livelli di approfondimento hanno incontrato il gradimento di allievi ed insegnanti. 

La mostra, che ha avuto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha dialogato fin da subito con la città di Asti attraverso una serie di iniziative collaterali: corsi di “archeo-cucina” e cene a tema curate dagli chef della Scuola Alberghiera, pacchetti a tariffa speciale per gustare la cucina locale presso i ristoranti dell’Associazione Albergatori e Ristoratori di Asti, la collaborazione in occasione di note iniziative cittadine come Vinissage e Wine Street. 

Nella settimana delle feste patronali, la vicina Piazza Roma si è animata grazie agli oltre 250 bambini che, con i loro genitori, hanno dato vita ad un “astigianissimo” Master chef all’aperto: è stato proprio Coco, la bizzarra mascotte disegnata dall’artista livornese Luca Vinciguerra e impersonata per l’occasione da un brillante giocoliere, a dare il benvenuto ai piccoli chef che, vestiti di tutto punto, hanno cucinato sotto l’occhio vigile degli allievi della scuola Alberghiera. “Cuciniamo con Coco Optimo” nato come evento collaterale alla mostra si è trasformato in un’importante occasione per far vivere la piazza come luogo di condivisione, gioco e divertimento senza trascurare il messaggio didattico.

La mostra ha ispirato l’estro di sei artisti contemporanei così sensibilità, forza espressiva e grinta hanno preso la forma delle creazioni di Roberto Amadè (cantautore e pittore), Simone Bordino (orafo), Gian Genta (scultore), Roberto Giannotti (designer e scultore), Paola Rattazzi (pittrice) e Sergio Unia (scultore) proposte in vendita nel bookshop di Palazzo Mazzetti.

Il gran finale a pochi giorni dalla chiusura è stato festeggiato con l’esclusivo evento ospitato nella sala conferenze del museo gremita per l’incontro con il Professor Giorgio Calabrese e lo chef Niko Romito.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è riuscita a portare Pompei ad Asti” ha esordito con gratitudine il professor Calabrese che visitando la mostra ha subito colto le grandi affinità della dieta dell’Italia antica con quella dei giorni nostri: interpretare le archeo-ricette in chiave moderna era una sfida che solo un grande chef come il “tristellato” Romito poteva cogliere dando vita ad un pomeriggio che ha tenuto incollati alla sedia esperti ristoratori astigiani e semplici appassionati di cucina.