Interrogazione parlamentare dell’Onorevole Romano sull’incompatibilità Brignolo

In data odierna, 15 giugno 2015, ho depositato un’interrogazione a risposta orale, indirizzata al Ministro degli Interni per sollecitare l’attenzione delle Istituzione sul caso della nostra provincia. Come ben si ricorda, il 12 marzo scorso, il tribunale di Asti aveva dichiarato “incompatibile” il signor Fabrizio Brignolo con la carica di Presidente della Provincia.

Di qui la sua decadenza dalla carica in applicazione delle incompatibilità previste dal Tuel, Testo unico delle leggi sugli ordinamenti degli enti locali. Pur essendo membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., affidataria del servizio di tesoreria della stessa Provincia di Asti, il sign. Fabrizio Brignolo, attuale Sindaco del Comune di Asti e Presidente dell’Unione delle Province Piemontesi, è stato eletto, nell’ultima tornata elettorale del 25 maggio 2014, Presidente della Provincia di Asti con il nuovo sistema elettorale entrato in vigore con la legge 07/04/2014, n. 56, Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.

Nonostante il fatto che la sua nuova carica fosse incompatibile con il suo ruolo nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti, il novello Presidente di Provincia a dimettersi da amministratore non ci pensa proprio causando la sua scontata decadenza e un preoccupante vuoto di potere dell’Ente provinciale. Dubbi e timori di illegittimità, infatti, sono emersi in merito alla validità giuridica degli atti assunti dal decaduto Presidente Brignolo e di quelli in corso di assunzione dal suo Vice attualmente facente funzioni di Presidente.

Dubbi e timori di illegittimità che hanno spinto il Segretario Generale della Provincia di Asti, Livia Scuncio, ad inviare, subito dopo la Sentenza, formale interpello al Ministero dell’Interno al fine di avere chiarimenti sull’applicazione, nel caso specifico, della disciplina del TUEL e se, appunto, gli atti firmati dal Presidente decaduto e dal suo Vice possano comunque ritenersi validi ed efficaci a livello giuridico. Il Tuel stabilisce, senza ombra di dubbio, che la decadenza del Presidente ipso facto comporta la decadenza dell’intero Consiglio provinciale. Pertanto, in base all’art.53 comma 1 del Tuel , una volta decaduto il presidente della provincia, decade anche la giunta e viene sciolto il consiglio.

La conseguenza di tutto questo sono le inevitabili nuove elezioni per la provincia di Asti.  E’ intollerabile che, per le ambizioni personali di una persona, affetta da patologica bulimia di potere, si getti nell’incertezza giuridica ed istituzionale un intero territorio provinciale con grave pregiudizio per le sue attività socioeconomiche già vessate da una pesante crisi economica. L’attuale Sindaco di Asti e Presidente dell’Unione delle Province Piemontesi, Fabrizio Brignolo, era perfettamente consapevole della sua incompatibilità in caso di elezione alla carica di Presidente della Provincia di Asti.

Si è ostinato a non voler rinunciare alla carica di consigliere, ha concentrato volutamente tutte le cariche possibili nelle sue mani. Accade ora, “grazie” al suo comportamento, che un intero territorio provinciale si trovi a dover fronteggiare un imbarazzante caos istituzionale senza precedenti nel nostro Paese. Infatti quanto accaduto rappresenta il primo caso in Italia di applicazione della disciplina del TUEL in seguito alla riforma delle Province.

Con l’odierna interrogazione si chiede al Ministro di intervenire con urgenza a dirimere questa controversa vicenda in modo da assicurare al territorio astigiano il corretto funzionamento delle sue istituzioni. Questa vicenda, inoltre, pone l’accento sulla necessità di rafforzare il quadro normativo per impedire in futuro il ripetersi di tali vergognose vicende che denotano una concezione della politica non come bene comune, ma come carrierismo personale.

Paolo Romano deputato portavoce M5S
Davide Giargia consigliere comunale, portavoce M5S
Gabriele Zangirolami consigliere comunale portavoce M5S