Consegnato dalla Cia di Asti all’Istituto Tecnico Agrario “G. Penna” un nuovo vigneto didattico

Quando fare gioco di squadra non è uno slogan vuoto di contenuti ma un modo di pensare e di agire.

Ne hanno dato un esempio concreto l’Associazione dei Giovani Imprenditori agricoli della Cia e la stessa Confederazione italiana agricoltori di Asti che, grazie ad una efficace opera di sensibilizzazione di numerosi vivaisti, non solo piemontesi, e dell’azienda Aresca impianti di Mombercelli, hanno ripristinato il vigneto didattico (circa un ettaro di superficie) dell’Istituto Tecnico Agrario “Penna” di Asti. All’iniziativa, denominata “Progetto Scuola”, hanno fornito il loro determinante contributo anche tutti i tecnici della Cia di Asti, quelli dell’Istituto agrario ed ovviamente i docenti della scuola guidati dal dirigente prof. Renato Parisio.

L’impianto del vigneto – che è stato diviso in quattro settori, ognuno dedicato ad un vitigno autoctono piemontese come i rossi Freisa e Barbera ed i bianchi Arneis e Nasc-etta – è avvenuto questa mattina, giovedì 4 giugno, utilizzando le più evolute attrezzature meccaniche, sotto gli occhi degli studenti delle classi quarta e quinta e dei loro docenti. 

“Si è così conclusa – ha affermato Angelo Cortese, presidente dell’Agia di Asti, ex allievo del “Penna” – la prima fase del Progetto scuola che vuole collegare sempre più strettamente il lavoro della nostra organizzazione agricola all’attività didattica svolta dall’Istituto Tecnico Agrario dove si stanno formando gli agricoltori del futuro con l’introduzione di tecniche innovative di coltivazione ma anche di difesa della vite. Oltre a ridare alla scuola uno strumento didattico di grande importanza, l’impianto servirà anche a provare in campo innovative tecniche di coltivazione e di difesa, tutte attuate allo scopo di individuare il sistema più efficace e naturale per contrastare la Flavescenza dorata e molte altre infezioni di cui la vite soffre da tempo”.

Al termine delle operazioni di impianto, si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto un breve incontro, a cui hanno preso parte, oltre ai ragazzi delle classi quarte e quinte dell’Istituto, anche il sindaco di Asti, avv. Fabrizio Brignolo, il presidente della Camera di Commercio, Mario Sacco, la consigliera provinciale Barbara Baino ed il vicepresidente regionale della Cia, Gabriele Carenini. 

Aperto dal presidente provinciale della Cia, Alessandro Durando (“Credo senza presunzione che questa iniziativa possa essere un buon esempio di lavoro comune tra organizzazioni professionali e scuola, allo scopo di consentire agli agricoltori del futuro di esercitarsi in un giovane vigneto, ma soprattutto per dare loro la possibilità di adottare nuovi sistemi di difesa della vite che in un territorio come il nostro assumono un’importanza capitale per la sopravvivenza della nostra coltura simbolo”), l’incontro è proseguito con la piena conferma di adesione del dirigente scolastico prof. Renato Parisio che ha sottolineato come il nuovo vigneto costituisca un’importante opportunità di crescita per gli studenti. Il sindaco Brignolo e Barbara Baino hanno sottolineato come l’iniziativa della Cia si inquadri perfettamente nello sforzo che oggi la città sta facendo per diventare a pieno titolo “del vino”, mentre Mario Sacco ha evidenziato come siano iniziative di questo genere a dare speranza ad un settore che ha costantemente bisogno di iniezioni di fiducia.

Gabriele Carenini ha infine posto in evidenza il dinamismo dei giovani imprenditori dell’Agia-Cia che costituiscono – e l’impianto  del vigneto astigiano ne è un esempio in qualche modo clamoroso –  un insostituibile elemento di propulsione per l’intero comparto agricolo regionale.

La parola è infine passata ai due ricercatori che si sono occupati del trattamento delle barbatelle nella fase immediatamente precedente alla loro collocazione nel terreno.

Stefano Catapano del CCS di Aosta ha illustrato le caratteristiche del Micosat, un complesso di microorganismi che hanno la funzione, già sperimentata con esiti incoraggianti anche in alcune aziende vitivinicole dell’Astigiano, di irrobustire in modo considerevole l’apparato radicale della vite in modo da renderlo difficilmente attaccabile da fitoplasmi vari tra cui la famigerata Flavescenza. Maresa Novara, ex allieva dell’Istituto e oggi consulente per varie aziende vitivinicole, ha invece illustrato la caratteristiche del Micosap che, analogamente al prodotto del CCS, ha la funzione di rendere molto più forte l’apparato fogliare della pianta.

Il vigneto è stato infine posto ufficialmente sotto la cura dell’apparato tecnico e docente dell’Istituto agrario che guiderà l’azione degli studenti con una costante azione di monitoraggio da parte dei tecnici della Cia di Asti.