Confcommercio Asti: ”Green Zone…una concorrenza anomala”

Anche Confcommercio Asti interviene sul dibattito legato all'iniziativa ospitata dal cortile del Comune di Asti "Green Zone", facendo prima un passo indietro...

“Non più tardi di un mese fa – precisa  Confcommercio – abbiamo discusso e manifestato all’amministrazione comunale il nostro parere contrario all’ampliamento della ZTL in  piazza Statuto, un parere  supportato dalle fondate preoccupazioni dei commercianti della zona che, purtroppo, è stato completamente disatteso tant’è che oggi, ad un mese di distanza, ci sono già due attività a rischio di chiusura”

Fatta questa premessa, Confcommercio precisa anche che “Per quanto riguarda invece la iniziativa di “Green Zone” non siamo stati neanche informati; ne abbiamo preso atto, ma va detto che avremmo   manifestato in questo caso forti perplessità all’apertura di Green Zone nell’atrio del Comune, supportati dalla posizione dei titolari di pubblici esercizi e bar della zona che, svolgendo la loro attività in locali idonei ed a norma, finiranno solo per essere penalizzati ”

La Confcommercio si chiede “se invece di metter in piedi questa iniziativa in uno spazio propriamente non vocato, non si sia pensato di aiutare i bar abbattendo o azzerando per esempio il costo di occupazione del suolo pubblico, o offrendo loro la possibilità di ampliare lo spazio dei dehors per animare il centro ed attirare l’attenzione dei turisti, magari anche con forme e modalità collegabili in qualche modo ad  “Asti musica” … che partirà ai primi di luglio”    

“ Noi, – conclude  Confcommercio  –  in tempi non sospetti abbiamo fatto anche delle proposte che prevedevano tra l’altro l’utilizzo  di risorse accantonate e da destinare specificatamente alle aree commerciali  del centro urbano; prendiamo atto che sono state fatte delle scelte diverse, che non abbiamo condiviso, così come non condividiamo la risposta fornita dall’Amministrazione di volere comunque portare avanti questa iniziativa; una risposta simile a quella che abbiamo già avuto per la ZTL e che sta penalizzando il commercio, esattamente quello che non vogliamo e non possiamo permetterlo!”