Staffetta Generazionale: progetto varato tra Regione Piemonte, Inps e Ministero del Lavoro

I lavoratori over 50, che entro tre anni maturino i requisiti per la pensione, hanno la possibilità di trasformare il proprio contratto di lavoro in un part time, con copertura previdenziale piena, se il datore di lavoro aderisce al progetto con la contestuale assunzione di giovani a tempo indeterminato.

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La Regione ha pubblicato sul suo sito un Avviso Pubblico rivolto al datori di lavoro.

Riepiloghiamo i tratti salienti del progetto.

Ove si riscontrasse interesse, siamo a disposizione per ulteriori informazioni, in modo da dare a lavoratori e quadri sindacali gli elementi per valutare un’eventuale sollecitazione nei confronti della propria azienda.

Le domande debbono essere presentate dai Datori di Lavoro entro il 30/06/2015

I requisiti per aderire al progetto:

per i lavoratori maturi
•    aver compiuto 50 anni di età
•    maturare i requisiti pensionistici, secondo la normativa in vigore, in un arco di tempo non inferiore ai 12 mesi e non superiore ai 36 mesi
•    lavorare sul territorio regionale in imprese con sede o unità produttive in Piemonte
•    essere dipendenti da almeno 5 anni dell’impresa che presenta la domanda
per i lavoratori giovani
•    trovarsi in condizione di disoccupazione o inoccupazione
•    avere età superiore ai 18 anni e fino a 32 anni compiuti, fermo restando i limiti per l’assunzione in apprendistato (che è una tipologia di assunzione prevista)
per i datori di lavoro
•    essere in regola con i versamenti contributivi e assicurativi, con la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con la normativa sul diritto al lavoro delle persone disabili
•    avere sul territorio piemontese almeno una unità produttiva e/o la sede operativa.

I contributi previdenziali del lavoratore maturo saranno uguali a quelli di un tempo pieno, quindi la diminuzione di orario non inciderà sulla futura pensione.
I contributi previdenziali per le ore non lavorate saranno coperti con fondi del Ministero del Lavoro; ovviamente, lo stipendio sarà invece proporzionato al minor orario.

L’ adesione è volontaria per tutti i soggetti interessati.
Quindi né l’azienda può essere obbligata ad aderire né i lavoratori maturi possono essere posti in part time senza il loro consenso (ovviamente, anche i giovani sono liberi di accettare o meno l’assunzione….).

Si tratta di part-time sia orizzontale che verticale e la riduzione di orario non può essere superiore al 50 % del normale orario di lavoro.
Si può aderire se si matura il requisito pensionistico in un arco di tempo superiore a 12 mesi ed entro i 36 mesi.
 
Se cambia la normativa pensionistica l’avviso della Regione prevede l’impegno dell’impresa a “individuare soluzioni a garanzia del lavoratore”.
Punto da approfondire molto bene!

Il Lavoratore maturo deve fare domanda all’Inps per il versamento dei contributi volontari riferiti alle minori ore lavorate e deve farlo annualmente per tutti gli anni coperti dal progetto. Si intende che tali contributi sono pagati con i fondi del progetto stesso.

I giovani saranno assunti con contratto di lavoro subordinato (no collaborazioni) a tempo indeterminato, compreso l’apprendistato.  Le ore di lavoro dei neo assunti dovranno essere superiori alle ore non lavorate dai dipendenti in part time. Si chiama saldo occupazionale positivo. L’Avviso non specifica di quanto debbano essere superiori. Nell’orario di lavoro dei giovani si conteggia anche la formazione.

Per un’azienda presente in più regioni, sia i dipendenti maturi che i neo assunti devono lavorare in Piemonte.

Se un giovane neo assunto si licenzia, il lavoratore maturo non è obbligato a tornare a tempo pieno e  l’azienda dovrà provvedere a nuova assunzione.Vale in caso di dimissioni volontarie del neo assunto o di licenziamento per giusta causa.

L’azienda è obbligata a dare comunicazione ai sindacati presenti in azienda o, se assenti, ai sindacati territoriali quindi anno la possibilità di vigilare e tutelare i dipendenti coinvolti.

Secondo le stime, i fondi stanziati dovrebbero consentire di coinvolgere tra i 200 e i 300 lavoratori maturi.
Ma si tratta di un’iniziativa pilota, che potrà essere replicata ed incrementata se avrà successo.

Le finalità sono evidenti: ricambio generazionale in azienda, con evidenti benefici per il datore di lavoro (il progetto non prevede ulteriori agevolazioni di natura economica, ma valgono quelle di legge e quelle contrattuali, come il Foc nel settore creditizio); opportunità di assunzione per giovani disoccupati; alleggerimento degli effetti della Riforma Fornero sui lavoratori più anziani, evitando ogni effetto sulla futura pensione, pur con una diminuzione dello stipendio conseguente al minor orario.

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