E’ astigiano il nuovo Direttore della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino

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Il professor Renato Grimaldi, ordinario di Metodologia della ricerca sociale, è stato nominato Direttore della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Torino. Succede a Sergio Roda; il suo nuovo incarico durerà fino al 30 settembre 2021.

Alla Scuola di Scienze Umanistiche, che ha sede a Palazzo Nuovo, afferiscono i dipartimenti di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Studi Storici e Studi Umanistici.

Grimaldi, nato a Cossano Belbo (Cuneo) nel 1951, vive ad Asti. Dall’ottobre 2006 al settembre 2009 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e della Formazione; dall’ottobre 2009 al dicembre 2012 è stato Preside della Facoltà di Scienze della Formazione; da gennaio 2013 a settembre 2015 è stato vice direttore vicario del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione; dall’ottobre 2015 al settembre 2018 è stato Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione. Nell’Ateneo ha ricoperto la carica di Presidente del Sistema Bibliotecario di Ateneo ed è delegato del Rettore nell’assemblea del Corep. Attualmente è professore ordinario di Metodologia della ricerca sociale presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione.

Il professor Grimaldi è, inoltre, referente scientifico del Laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa “Luciano Gallino” costituito nell’ambito del Progetto di eccellenza vinto dal Dipartimento di cui è membro. Fa parte del Comitato scientifico del Centro Studi Gozzano Pavese e della Fondazione Cesare Pavese ed è membro della giuria del Premio dedicato allo scrittore. Dirige collane scientifiche presso la casa editrice Franco Angeli di Milano e Aracne Editrice di Roma.

Si occupa di metodi e tecniche di ricerca, di simulazione del comportamento anche con tecniche di intelligenza artificiale, di impiego della robotica in particolare nel mondo della scuola. Analizza le trasformazioni sociali, culturali ed economiche di piccole comunità, anche attraverso la raccolta e catalogazione di fotografie e di ex-voto dipinti che si trovano principalmente nei santuari, sia in Italia sia in Ecuador.

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