Ambiente, Piemonte: istituite quattro nuove riserve naturali nell’astigiano

L’Assessore Valmaggia: “Con questa legge rispondiamo alle richieste dei Comuni di vedere maggiormente tutelate e valorizzate delle aree patrimonio naturale di tutti i piemontesi”

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Da oggi l’estensione complessiva delle aree naturali protette del Piemonte supera i 200mila ettari, con circa 10mila ettari di nuove aree che andranno a sommarsi alle oltre 193mila appartenenti a realtà già istituite e disciplinate.

Fino ad ora, il sistema delle aree naturali protette piemontesi era costituito da 2 parchi nazionali, da 83 aree protette a gestione regionale, da 9 aree protette a gestione provinciale e da 3 aree a gestione locale. Con la nuova legge approvata dal Consiglio regionale in materia di modifiche normative e cartografiche, si è risposto alle richieste locali di istituire ulteriori aree parco e riserve naturali prendendo spunto dalle positive esperienze di gestione di siti appartenenti alla rete Natura 2000, e pertanto già riconosciuti quali aree di interesse comunitario e di conservazione di particolari specie botaniche e faunistiche.

Gli interventi nel territorio astigiano sono i seguenti:

Istituzione di 4 nuove riserve naturali e di altrettante Zone naturali di salvaguardia di collegamento, nella piana del Tanaro in parziale sovrapposizione a esistenti siti della rete Natura 2000, da affidarsi all’Ente di gestione del parco Paleontologico astigiano che già gestisce i siti comunitari coincidenti territorialmente e così denominate:
– Riserva naturale degli Stagni di Belangero
– Riserva naturale delle Rocche di Antignano
– Riserva naturale del Rio Bragna
– Riseva naturale del paludo e dei Rivi di Moasca

Rideterminazione dei confini della attuale Riserva naturale di Rocchetta Tanaro sulla base dei dati del nuovo Piano Forestale Aziendale.

“Con questa legge non solo riconosciamo oltre 10mila ettari di nuovi aree naturali protette – afferma l’Assessore all’ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – ma lo abbiamo fatto con il massimo coinvolgimento del territorio, in primo luogo col confronto diretto con i Comuni e con le associazioni ambientaliste. Il provvedimento, oltre al grande valore ambientale che riveste, ha anche l’obiettivo di individuare nuove possibilità per una gestione funzionale del marketing territoriale di quelle aree, non solamente in chiave naturalistica ma anche di turismo sostenibile”.

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