Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci: intervista a Simona Ciciliato, Sindaca di Frinco

118 Sindaci: incontriamo Simona Ciciliato, Sindaca di Frinco.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, decisamente no, come non avrei neanche mai immaginato di venire a vivere qui in Piemonte. E poi la vita mi ha portato qui.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

In modo casuale. Nel 2014 mi era stato proposto di candidarmi come consigliera in una lista alternativa a quella che era in carica.

All’ultimo momento il candidato Sindaco della nostra lista alternativa si tirò indietro, quindi il gruppo propose a me di sostituire il capolista. Ci pensai per un po’ di notti (insonni) dissi di sì e sono stata eletta.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero già stata dipendente comunale in parecchi comuni della Lombardia, mia terra di origine, sono nata a Busto Arsizio, provincia di Varese. Sapevo già qualche cosa di come funzionava un comune, anche se, nel tempo, molte cose sono cambiate.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletta?

Gioia pura e incredulità, non ci pensavo perché ero donna, perché non ero del paese, perché era la prima esperienza, e l’avevamo spuntata per pochi voti di differenza.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Il problema del castello. E’ sicuramente il problema più grande e non ancora risolto, per la mancanza di risorse economiche e per la complessità della vicenda. Ci sono persone che per causa del crollo non possono più entrate a casa loro. E c’è un paese diviso in due. Anche la Chiesa Parrocchiale è chiusa dal tempo del crollo perché in situazione di pericolo.

Stiamo, come comune, cercando di acquistare il castello che oggi è di proprietà di un privato, per poterlo sistemare, ma prima di tutto metterlo in sicurezza.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Sicuramente all’assetto normativo in generale, e sulle questioni relative al bilancio.

Capire queste materie per poi applicarle è molto difficile. 

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Mi auguro che prima della fine del mio mandato, l’atto che mi potrà darmi la maggior soddisfazione, sarà l’avvio delle opere relative alla sistemazione del Castello.

Nel frattempo ce ne sono state altre, come tutti gli atti relativi alla piccola manutenzione del centro abitato, delle strade.  

Ho in organico due cantonieri che si prendono cura delle esigenze del paese in modo eccellente.

Mi ha dato anche molta soddisfazione il fatto di aver potuto mettere a disposizione della Pro Loco e della Società di Mutuo Soccorso due diversi edifici di proprietà comunale. Sono stati dati in concessione e le due associazioni li usano e se ne prendono cura attrezzandoli per le loro attività.

Questo è un bell’esempio di collaborazione.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Utilizziamo una pagina facebook per gli avvisi generici, ci sono le affissioni per gli atti pubblici. Ma lo stare in paese, il partecipare alle varie attività (sono anche membro attivo della Pro Loco) lasciare il mio numero di telefono a disposizione di tutti, questo è il modo più utilizzato.

C’è anche il Parroco che a fine Messa comunica i nostri messaggi se glielo chiediamo.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Si, sono soddisfatta, so che a volte mi capita di fare errori, ma sono soddisfatta; tuttavia, non intendo andare avanti con altri mandati.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non me la sento di dare consigli. Il fatto che sono diventata sindaco senza esperienza diretta, il fatto di non essere originaria di Frinco, sono state tutte cose che in qualche modo hanno reso più difficile la mia attività.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Semplificazione e soldi, e poi bisogna avere del tempo a disposizione. Purtroppo lavorando come dipendente di una azienda, il tempo che metto a disposizione del comune non è mai abbastanza.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Certo che è sentito. Il grosso problema sono i furti nelle case.

Abbiamo installato ben 16 telecamere che filmano gli ingressi al paese ed i punti sensibili.

Non abbiamo un vero organizzato Controllo del Vicinato, ma se qualcuno vede movimenti sospetti lo segnala sulla pagina facebook del Comune.

I carabinieri della Stazione di Montiglio, sono presenti, e ci aiutano a sensibilizzare i soggetti a rischio e gli anziani, facendo riunioni e spiegando le modalità per proteggersi da raggiri e, per quanto possibile, dai furti in casa.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sono aumentati da noi, come sono aumentati in generale, causa il peggioramento delle condizioni economiche. Anche sul nostro territorio abbiamo avuto aziende che hanno chiuso e hanno lasciato senza lavoro delle persone.

Poi c’è l’aspetto relativo alla popolazione che invecchia

Servirebbero delle risorse che il comune, da solo, non ha. Occorre il sostegno di istituzioni più elevate.

Un aiuto sostanziale lo offre il COGESA che si occupa di casi delle famiglie disagiate, che abbiamo a Frinco.

E poi, dal 15 Settembre 2017, abbiamo in paese una nuova realtà (ed io sono stata fra i soci promotori e fondatori) per l’assistenza. Il SEA (Servizio Emergenza Anziani) Valle Versa.

Il SEA è un’associazione di volontariato iscritta al registro, opera gratuitamente in collaborazione con il Comune ed il COGESA e si occupa di tutto quello che può essere di aiuto alle persone anziane e impossibilitate a muoversi da sole. C’è persino un centro di ascolto con operatori volontari che rispondono alle chiamate telefoniche, a volte anche solo per una chiacchierata.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

C’è la Pro Loco, che si occupa del nostro benessere “edonistico” e c’è il Gruppo Alpini, la Società di Mutuo Soccorso.

E poi c’è il SEA del quale abbiamo già parlato prima.

Penso che sia fondamentale per il Comune che le associazioni collaborino, fra di loro e con il Comune stesso, perché da soli non si fa niente. E devo dire che fortunatamente a Frinco questo avviene.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Prima di tutto, la soluzione del problema del Castello. Stiamo partendo con quella che potrebbe essere la soluzione definitiva. Bisogna acquistarlo, metterlo in sicurezza, per riaprire la viabilità in paese, per permettere a famiglie di rivivere la loro casa, e poi destinarlo ad attività culturali e turistiche.

Poi c’è un’altra cosa che vorrei si risolvesse in modo definitivo, è la questione della nostra scuola primaria.

Tutti gli anni devo lottare per poterla mantenere in paese, nonostante di bambini, fortunatamente, ce ne siano.

Ma il problema sta che alcune famiglie iscrivono i loro bambini a scuole primarie dei paesi vicini. Vorrei tornassero tutti a iscrivere i loro bambini alla nostra scuola. Abbiamo delle ottime insegnanti e dei locali appropriati, non c’è motivo per mandarli da altre parti.

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