Lettere al direttore

“Per usufruire del “Tempo 0” ad Asti è consigliabile essere mattinieri, avere riflessi pronti, vista e udito buoni…cioè essere sani!”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Carlo Ventura.

“Riguardo alla organizzazione delle prestazioni sanitarie “a tempo zero”, mi sembra che la risposta della Direzione ASL.AT sia alquanto insoddisfacente. Certo che ai vertici aziendali non risulta nessun disservizio e un limitato numero di lamentele, in quanto l’utente che non riesce a passare in giornata, anziché protestare con la Direzione, trova più utile e sbrigativo ritentare il giorno dopo all’alba, magari un po’ più presto alle 5,30-6,00, nella speranza di veder finalmente risolto il suo problema di salute.

Non prima però di aver superato l’ennesima complicazione burocratica, di cui non si sentiva assolutamente la mancanza ! Ovvero le recenti disposizioni in materia di privacy che prevedono la compilazione di una nuova modulistica/intervista durante i preliminari per usufruire della prestazione richiesta. Ciò comporta un ulteriore e non indifferente prolungamento delle code agli sportelli dei singoli ambulatori. Sempre che il poveretto acconsenta di buon grado alla consultazione e alla comunicazione delle proprie informazioni sanitarie private da parte del personale autorizzato.

Diversamente, come nel Gioco dell’Oca, si riparte letteralmente dal via, il quale si trova al piano in cui è allocato l’unico ufficio amministrativo adibito a ricevere tutte le disposizioni di rifiuto. Un vero sfinimento…. Morale : per usufruire efficacemente delle prestazioni sanitarie “a tempo 0” presso l’ASL di Asti è consigliabile essere molto mattinieri, pronti di riflessi, di buon udito e di buona vista (vedasi obsolescenza del sistema di display luminosi del CUP), essere in forma e avere molta resistenza nelle code, cioè in ultima analisi, essere perfettamente sani !!

A proposito di privacy infine stupisce che si chieda a quale specialità intendesse accedere la paziente. Ben sapendo che questa indicazione attiene ai dati sensibili non divulgabili liberamente.”

Carlo Ventura