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Speciale 118 Sindaci: intervista a Emma Jonne Adorno, Sindaca di Vigliano d’Asti

118 Sindaci: incontriamo Emma Jonne Adorno, Sindaca di Vigliano d’Asti.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No assolutamente.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Abbastanza per caso.

Essendo andata in pensione ad una età relativamente giovane (55 anni) ho accettato la proposta del sindaco uscente e non più ricandidabile, mi sono messa a disposizione della comunità con entusiasmo, ma anche con l’umiltà di riconoscere che, in quel campo, non avevo nessuna esperienza.

Candidata nel 2004, sono stata eletta.

 Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

No.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Una enorme preoccupazione.

Era la prima volta che Vigliano si sarebbe trovato con una donna sindaco, avevo dubbi su come sarei stata accettata, e inoltre c’era il timore e la preoccupazione di non poter raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata, tanti, sia per il territorio che per la comunità, rispettando le esigenze dei singoli, ma sempre con la priorità della pubblica utilità.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Seguire il lungo iter e portare in approvazione il P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico).

Come membro del consiglio del CISA, sentirsi a livello personale coinvolto nella conoscenza e nella gestione di casi molto personali, vicino alle persone più fragili.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

All’aggiornamento normativo e al controllo del territorio. 

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

In verità non uno solo: Sono tutti quegli atti che hanno consentito alla comunità Viglianese di riunirsi e partecipare, come ad esempio –  La consegna della “Cittadinanza Onoraria” a tutti i bambini figli di genitori    Viglianesi emigrati. Quel giorno sono arrivate persone da tutta l’Italia.    E’ stata una gran bella festa.

– Dal 2004 abbiamo introdotto una toponomastica femminile, per vie e piazze,ricordando donne che si sono contraddistinte a livello nazionale e locale per valori e meriti imprescindibili, culturali, politici, scientifici, artistici.

 Essere riusciti a delocalizzare un impianto di bitumaggio che era particolarmente impattante sul territorio e molto inquinante.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Qui ci conosciamo tutti.

Vengono a trovarmi in comune, a casa; dialoghiamo ogni qual volta si presenta l’occasione di incontrarci. Tutti hanno il mio cellulare , ( acceso h24 ), c’è anche whatsapp.

Inoltre, per eventuali emergenze, utilizziamo il sistema “Alert System” che raggiunge contemporaneamente tutti i cellulari o telefoni fissi di chi ha acconsentito all’iniziativa

Infine ancora il classico: le affissioni nelle bacheche.

Soddisfatta di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

No, non mi definisco soddisfatta perché credo che ogni cosa fatta forse avrebbe potuto essere migliore. Guai a sentirsi soddisfatti, c’è il rischio di fermarsi ,ma e non è certo il mio caso.

Con questa “legislatura” chiudo il mio terzo mandato. L’anagrafe mi dice che è ora di fermarsi e che qualunque mio contributo non potrà che essere quello di un comune cittadino con molto senso civico

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Mi sentirei presuntuosa se cercassi di dare consigli ai colleghi. Ogni Sindaco fa progetti e programmi in funzione del proprio territorio e della propria coscienza civica

Darei un unico suggerimento: stare il più possibile in mezzo alla gente.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Le esigenze dei cittadini, del territorio, delle normative sovracomunali sono veramente tante, a volte in contrasto fra loro, unica soluzione esaustiva la “bacchetta magica”.

In realtà il tutto diventa sempre più difficile a causa degli adempimenti burocratici imposti negli ultimi anni, ed anche della carenza di risorse, sia finanziarie che umane.

Manca, forse, un ente sovracomunale che possa farsi carico delle cose comuni alle quali noi con estrema difficoltà attendiamo perché piccoli. I nostri “campanili” hanno storie millenarie e, a parer mio, sarebbe ingiusto fonderli quando potrebbe essere sufficiente razionalizzare ed unificare alcuni servizi per avere economie di scala e benefici per tutti.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Ho l’impressione che il problema della “sicurezza” venga percepito molto di più che nel tempo passato. In realtà, se controlliamo le statistiche, il nostro territorio non presenterebbe criticità particolarmente gravi.

Il problema più grande è quello dei furti nelle case. Abbiamo già installato alcune telecamere, altre ne installeremo ed a breve avremo sotto controllo tutti gli accessi al Comune

C’è una grande collaborazione con i Carabinieri della Stazione di Montegrosso, che ringrazio per la loro presenza sul nostro territorio. Ci sono state anche riunioni con la popolazione dove i Carabinieri hanno spiegato come comportarsi per evitare raggiri e truffe, in particolare alle persone anziane. Continueremo su questa strada.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Si, perché la popolazione invecchia ed aumentano i problemi di tipo assistenziale, ma anche per semplici necessità  del vivere quotidiano, come ad esempio i trasporti per  poter usufruire dei servizi essenziali.

Purtroppo non abbiamo più negozi nel territorio e il solo acquisto di un bene necessario può diventare un problema.

Abbiamo anche casi di bisogni economici, in particolare in famiglie di immigrati (non extracomunitari) di origine est europeo, dove a criticità economiche si sommano situazioni famigliari degradate.

Siamo consorziati con i quaranta comuni del CISA Asti sud che interviene e lavora ottimamente, sempre puntuale, con impegno ed efficacia.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

La Pro Loco e la Protezione Civile.

Collaborano con il comune, ognuno nel proprio campo di competenza.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Ci sarebbe una lista di progetti rimasti nel cassetto dei sogni, alcuni già definitivi ,purtroppo irrealizzabili per mancanza di risorse. Tra questi la riqualificazione dell’ex “pensionato” (Casa di Riposo).

Purtroppo, finora, non abbiamo trovato i finanziamenti necessari, ma fino all’ultimo giorno ci attiveremo in proposito

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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