“Rice to Love”: a Torino l’anteprima nazionale del documentario voluto da Coldiretti Piemonte

 

Mercoledì prossimo, 16 gennaio, alle 20,30, al cinema Massimo, in via Verdi 18 a Torino, con ingresso gratuito, sarà proiettato il documentario “Rice to Love” del regista Stefano Rogliatti, nato da un’idea di Coldiretti Piemonte.

Si tratta della prima visione nazionale a cui parteciperà una nutrita delegazione dell’Astigiano, capeggiata dal presidente Marco Reggio.

Con un viaggio, svolto nel mese di luglio 2018, con oltre 10 ore di girato, il regista ha documentato, in modo anche rischioso, la verità di quanto sta accadendo in Birmania attorno alla risicoltura. Dal 2016 al 2018, le importazioni di riso dalla Birmania, sono aumentate di oltre l’800 percento. Si tratta, però, di un riso che proviene da soprusi, violenze e sofferenze generate da interessi politici ed economici delle multinazionali e governi, che oltretutto ha messo in crisi la produzione europea di riso di qualità.

“Coldiretti ha chiesto – spiega il direttore provinciale Antonio Ciotta – il ripristino dei dazi per il triennio 2019-2022, in quanto questo riso [Indica,ndr] prodotto in Cambogia e Myanmar arriva sul mercato europeo in volumi e livelli di prezzo da determinare serie difficoltà al prodotto nazionale ed europeo dove per altro sono massime le attenzioni etiche. Oltre a fare concorrenza sleale ai produttori italiani sulla Birmania pesa l’accusa di violazione dei diritti umani ed addirittura di genocidio intenzionale per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya”.

Questa situazione mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’Italia è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 219.300 ettari, che copre circa il 50% dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica.

Il documentario di Rogliatti, attraverso le testimonianze dei protagonisti, fa emergere il mondo della risicoltura in Birmania, dove il riso è il comune denominatore che gioca un ruolo fondamentale sia come risorsa alimentare sia come merce di scambio. Un percorso che si snoda mostrando un connubio tra gli aspetti etici, politici e sociali in un territorio dove gli interessi nazionali e stranieri si intrecciano pericolosamente creando diseguaglianze e soprusi.