“Nizza deve scommettere sul turismo enogastronomico in chiave esperienziale”

È il turismo il tema caldo su cui si ragiona in questi giorni al comune di Nizza Monferrato.

I numeri del flusso del 2017 parlano chiaro: con 19853 visitatori, in prevalenza stranieri, che l’hanno scelta come meta delle proprie vacanze, Nizza si conferma la seconda classificata nella provincia di Asti, subito dopo il capoluogo. Un buon risultato e un notevole passo avanti rispetto agli scorsi anni che, però, non convince tutti, almeno sul fronte del riempimento delle strutture ricettive. La percentuale relativa alla città di Nizza, calcolata a partire dai suoi 341 posti letto, si attesta infatti al 16%, al di sotto di 5 punti rispetto alla media regionale.

La replica dell’assessore al Turismo, Marco Lovisolo, non si fa attendere: “Anche se i dati sono inequivocabili, è importante fare attenzione alla lettura che se ne dà. I numeri, ad esempio, non tengono conto dei tanti turisti che vengono da noi, mangiano nei ristoranti nicesi e bevono nelle cantine, ma che non pernottano negli alberghi della città. In questo mi sento di dire che Nizza deve scommettere sul turismo vissuto in chiave esperienziale, fatto di una permanenza breve, ma valorizzata dalla bellezza del paesaggio e dall’enogastronomia, i veri punti forti del Monferrato e dell’Unesco.”

Negli ultimi tempi il lavoro a scopo promozionale svolto dall’amministrazione si è concentrato soprattutto sui social. La pagina Instagram di “IAT Nizza Monferrato” conta più di millecento seguaci, quella Facebook supera abbondantemente i duemila ed è in previsione anche la riattivazione della pagina Twitter. E il mondo virtuale inizia a dare i suoi frutti. Se a inizio anno l’età media dei turisti in visita a Nizza si aggirava sui 50 anni, negli ultimi mesi dell’anno c’è stato un cambio di tendenza. Il netto incremento delle giovani coppie di 30/35 anni alla ricerca di un luogo tranquillo e romantico dove passare qualche giorno di serenità è il segno che il passaparola sui social, quando fatto bene, funziona. I turisti, oltre che dall’estero, arrivano dalla Toscana, dal Veneto, dalla Lombardia e dal Nord-Ovest del Piemonte.

“A ridosso delle più importanti festività natalizie ho passato in rassegna alcune strutture ricettive della città e con immenso piacere ho constatato che nella maggior parte dei casi tra Santo Stefano e Capodanno c’è stato un tutto esaurito. Inoltre, alcuni albergatori mi hanno confermato un aumento di prenotazioni del 40% rispetto all’anno scorso. Nizza si riconferma una meta turistica molto amata, con una sua alta stagione che va a coincidere con la ricca offerta del novembre cittadino. L’obiettivo della nostra amministrazione è da sempre stato quello di portare attenzione al territorio, dopodiché sta ai professionisti cercare di intercettare i turisti” afferma Lovisolo.

Dello stesso parere è Maurizio Martino, vice presidente della Pro Loco di Nizza e a guida dello IAT: “A partire dal riconoscimento Unesco, la situazione turistico-promozionale di Nizza è decisamente migliorata in termini quantitativi e qualitativi. In questi mesi abbiamo cercato di trasmettere un’immagine forte e allettante della nostra città, creando un legame solido e vantaggioso tra il territorio e i prodotti d’eccellenza, quali il vino e il cardo gobbo.”