Boldi (Lega): “Sanità piemontese prima della classe? Chiedetelo ai cittadini e ai pazienti!”

“La sanità del Piemonte prima della classe? Non esageriamo con la propaganda pre elettorale sulla pelle dei cittadini/pazienti piemontesi, per favore”. L’onorevole Rossana Boldi, vice presidente della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera dei Deputati, ma anche medico di professione, non ha dubbi, a fronte di comunicati e dichiarazioni dal tono ‘trionfalistico’ fatti circolare nei giorni scorsi da esponenti di spicco del Partito Democratico piemontese.

“Ho letto di Piemonte modello di eccellenza, sulla base di statistiche elaborate dal Ministero della Salute, e allora forse è il caso di fare un po’ di chiarezza. La classifica a cui immagino si faccia riferimento è quella che misura le performance dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), poco significativi rispetto alla soddisfazione percepita dai pazienti per i servizi sanitari erogati. Chiamparino e la sua squadra, nel corso della loro gestione quinquennale della sanità piemontese, hanno tagliato costi. Ma se pretendono che questo significhi che la sanità regionale è migliorata, siamo decisamente al ridicolo”.

L’on. Boldi fornisce alcuni altri strumenti di riflessione: “Basta andare a consultare le classifiche CREA elaborate dall’Università di Tor Vergata, o quelle GIMBE, per rendersi conto che il Piemonte ‘sprofonda’,  a vantaggio di altre realtà come Trentino, Friuli, Veneto o anche Toscana, là dove si cerca di misurare anche il livello di soddisfazione dei cittadini/pazienti, in termini di liste di attesa e di facilità di accesso ai servizi. Altro elemento ‘tragico’, e da non sottovalutare, è la ‘migrazione’, in costante crescita, dei pazienti piemontesi verso altri modelli sanitari: a partire dalla vicina Lombardia e dalla Liguria”.

Poi l’onorevole Boldi volge lo sguardo ai territori: “Credo che tutti i cittadini  piemontesi che per qualche ragione in questi anni  hanno dovuto ricorrere alla sanità piemontese si siano fatti la stessa opinione, al di là della loro appartenenza politica: la qualità dei servizi e delle prestazioni è enormemente calata, e soprattutto è venuta meno quella ‘capillarità’ territoriale che è sempre stata un punto di forza della nostra sanità pubblica. Certo, in questo modo qualcosa risparmi per forza: ma a che prezzo, e sulla pelle di chi?”.

Rossana Boldi guarda poi a casa sua, ossia alla provincia di Alessandria, come ‘emblema’ in negativo della sanità ‘targata’ Chiamparino: “Lì forse ancora più che altrove si vedono i risultati delle scelte del centro sinistra: presidi ospedalieri fortemente indeboliti, e una scarsissima rete di servizi territoriali di qualità. L’Ospedale di Alessandria è una risorsa fondamentale, ma da solo non basta. Crediamo fortemente alla sua crescita, e mi sono impegnata personalmente perchè i corsi di Medicina potessero essere implementati, così come cercheremo di raggiungere l’altro importante traguardo, quello della trasformazione dell’Ospedale in IRCCS. Ma attenzione, perchè tutto questo non può avvenire, come successo in questi ultimi anni, a discapito dei territori, e delle comunità di tutto il resto della provincia”.

L’on. Boldi non ha dubbi: “A fine maggio saranno gli elettori a decidere a chi affidare il futuro del Piemonte: sono certa che sceglieranno il centro destra, e la Lega metterà la sanità ‘di territorio’ (così come i trasporti, fortemente connessi e complementari), al primo posto nelle proprie scelte, e negli investimenti. La sanità piemontese può e deve tornare ad essere ‘attrattiva’, a partire dalla drastica riduzione delle liste di attesa, che oggi inducono troppi cittadini a farsi curare in altre regioni. Con tutti i disagi che ne conseguono, e gli aggravi di costi per le casse della Regione Piemonte”.